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- Poco meno di 60 minuti. Parole contante e spesso confuse.
Il faccia a faccia tra Mariola Henryka Michta e Giorgio De Vito, gli ex amanti accusati di aver assassinato Marcella Rizzello nella sua casa di Civita Castellana, è durato a mala pena un'ora ed è finito in un nulla di fatto. Le posizioni non cambiano.
Ieri pomeriggio alle 15,30 i due accusati sono arrivati in tribunale per essere di nuovo ascoltati. Lei seminascosta da un'agente, lui a viso aperto tra due uomini della polizia penitenziaria.
Dopo tre settimane di arresti si sono ritrovati per la prima volta uno di fronte all'altro.
Un incontro voluto dal pm Renzo Petroselli, che probabilmente sperava che da questo faccia faccia potesse scaturire qualche dettaglio importante per la ricostruzione dell'omicidio.
Ma così sembra non essere stato.
I due hanno continuato a dare le stesse versioni. Ovvero De Vito continua a dirsi estraneo ai fatti mentre la Michta lo accusa.
Al faccia a faccia erano presenti anche gli avvocati difensori dei due ex amanti, Elisa Fornaro e Alessandra Zena per il 35enne napoletano, e Roberto Fava e Ilaria Ceccarelli per la polacca.
"La mia assistita - dice Roberto Fava, legale di Mariola Henryka Michta - ogni volta che vede quell'uomo perde la testa. E la lucidità. E dall'incontro di oggi non è venuto fuori niente di costruttivo. Siamo tornati al caos. La Michta ha dato risposte confuse e contraddittorie. Speravamo in qualcosa di meglio".
Anche il legale di Giorgio De Vito definisce il faccia a faccia poco costruttivo. "Non c'è stato niente di nuovo - afferma l'avvocato Elisa Fornaro - e l'esito sperato è andato deluso. Il mio assistito continua a dirsi estraneo a fatti mentre la Michta lo accusa. Non è assolutamente emerso nessun altro particolare".
Intanto lunedì i legali di Mariola Henryka Michta presenteranno istanza di scarcerazione al tribunale del riesame di Roma.
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