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Tarquinia - Grazie all'immediato intervento della guardia costiera
Salvata imbarcazione di sette metri
Viterbo - 20 luglio 2010 - ore 19,00

L'intervento della capitaneria di porto
- Si conclude ancora una volta con un successo l’ennesimo intervento in mare da parte della Guardia Costiera di Tarquinia.

Questa volta a finire in difficoltà un’imbarcazione di circa sette metri, che nella mattinata è quasi affondata dopo pochi minuti dall’uscita in mare.

Era infatti attorno alle 9 quando Amedeo Grassi è uscito dal rimessaggio Ostili per la solita battuta di pesca con la sua imbarcazione di circa 7 metri.

Dopo pochi minuti però, la sua barca ha iniziato improvvisamente ad imbarcare acqua e vano è stato il tentativo di rientrare subito a riva.

La rottura di un tubo nel fondo ha infatti riempito in alcuni minuti l’intero natante ed il conducente è stato costretto a fermarsi aiuto a circa 500 metri dalla riva, nel tratto di spiaggia di fronte al Camping Tuscia.

L’uomo ha prontamente chiamato il numero per le emergenze in mare 1530 ed in poco tempo si è attivato il nucleo operativo della Guardia costiera di Tarquinia comandato dal maresciallo Lamberto Alessandro.

Una volta sul posto, il gommone CG343 ha trovato l’imbarcazione con solo la prua fuori dall’acqua, mentre lo sfortunato pescatore era stato già soccorso da altre imbarcazione che si trovavano nei paraggi.

Una volta studia la situazione, sempre il comando locale della Guardia Costiera, grazie alla collaborazione dei cantieri navali Nadir di Fabrizio Anzellotti, e dal rimessaggio Ostili, ha coordinato un intervento per poter trainare l’imbarcazione a riva, facendo soprattutto attenzione ad evitare qualsiasi dispersione in mare di carburante.

Una volta applicati degli speciali cuscinetti di aria nella poppa, la barca si è parzialmente stabilizzata, e, con molta cura, il convoglio ha potuto trainarla a riva in tarda mattinata, senza neanche l’intervento da parte della protezione civile e della polizia municipale che erano state comunque allertate.

Una volta a terra si sono potuti analizzare i danni causati da questa sfortunata avaria, constatando ancora una volta come l’organizzazione ed il coordinamento tra Guardia Costiera ed istituzioni siano diventati più che mai efficienti.


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