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Viterbo - Oreste Massolo propone al Comune un'opera utile e funzionale
Un ascensore anche da noi
di Oreste Massolo
Viterbo - 10 maggio 2010 - ore 2,30

Oreste Massolo
- Sono stato, in questi giorni, nelle Marche per alcuni impegni.

Ho avuto l’occasione di visitare Camerino, edificato su un colle. Il paese ha settemila abitanti.

Sono stato colpito dalla realizzazione di un grande parcheggio per le auto e di una “risalita meccanica” - così è scritto - che lo collega a piazza Cavour, la più importante, nel centro cittadino. Il parcheggio e l’ascensore, davvero funzionali, sono recenti ed hanno liberato il cuore del paese dalle macchine.

Camerino è medievale e rinascimentale con vie strette e tortuose, dove la circolazione delle auto è oggettivamente difficile.

L’economia si regge sulla presenza dell'Università con nove mila studenti che frequentano cinque facoltà anche in sedi distaccate in altri paesi e per alcune attività agricole.

Mentre passeggiavo mi domandavo come fosse stato possibile costruire in un piccolo centro un impianto così moderno ed utile e a Viterbo, la mia città, l’attuazione di un progetto simile è ancora nel mondo dei sogni e delle promesse.

Qual è il “male oscuro” che blocca la città dei Papi?

Perugia, Siena, Orvieto che hanno più o meno le stesse dimensioni sono anni che dispongono di ascensori. E allora?

Credo che all’origine di un tale clamoroso ritardo vi sia un’insufficiente preparazione ed una indolenza da parte di chi, negli anni, ha amministrato la città. Non è infatti credibile la giustificazione della mancanza di risorse finanziarie se a Camerino, piccolo comune, i fondi necessari sono stati trovati.

“Quieta non movere” è la scritta che potrebbe campeggiare sullo stendardo del Comune, interpretata alla perfezione dai nostri governanti, di ieri e di oggi.

Oreste Massolo


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