:::::
   
Logo TusciaWeb Tutto low cost
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Corriere2000|
Tutto viaggi


Viterbo - Provincia - Il discorso di insediamento del presidente Meroi
E allora partiamo
Viterbo - 10 maggio 2010 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo - Chiarisco subito a tutti i presenti che non ho alcuna intenzione di sottrarmi ad un'analisi della situazione politica che questa amministrazione ed in particolare la sua maggioranza ha recentemente vissuto.

In queste ultime e per me lunghissime due settimane ho ascoltato le proposte di tutti, ho tentato di interpretare i problemi che ciascuno mi prospettava, ho provato a condurre trattative improntate a percorrere terreni di efficacia e di responsabilità. In alcuni momenti ho avuto la netta impressione di essere riuscito a portare a termine un compito ingrato e difficile, ma certamente obbligatorio per chi ricopra la mia carica: convincere che quella trovata fosse la soluzione più giusta.

Alla fine le indicazioni da me raccolte e le conseguenti decisioni assunte dal Presidente sono risultate per alcuni carenti, mancando la condivisione di parte di quei consiglieri senza il cui voto determinante una maggioranza sarebbe risultata comunque non esistere.

Ho allora deciso alcuni giorni fa, mancando a mio avviso le condizioni per un accordo chiaro e duraturo (e mi dispiace che da qualche parte questa mia intenzione sia stata considerata una pura minaccia o peggio una parte in commedia) di venire in consiglio a rassegnare le dimissioni in caso di perdurare di tali diverse interpretazioni.

E che tale decisione fosse concreta e non meramente teorica è dimostrato dal fatto che fin da giovedì scorso ho chiesto di inserire, come avete potuto constatare dalla lettura della convocazione notificatavi, le mie doverose comunicazioni a voi tutti.

Qualcuno ha disquisito sulle forme dell'atto, sulle procedure, sulle interpretazioni dottrinarie, ironizzando sulla realtà delle mie intenzioni.
Ironia e malignità mal riposte, perché il problema era politico e ad un problema politico si risponde con azioni politiche conseguenti, indipendentemente dalle procedure amministrative e dalle formalità che sono materia che lasciamo a chi professionalmente ha autorevolezza, ruolo e legittimità per doverci dare le corrette indicazioni del caso.

Ed allora voglio chiarire subito che questa maggioranza ha certamente avuto una grave difficoltà interna, che la mia coalizione ha incontrato diverse e profonde divergenze su alcune scelte fatte dal sottoscritto e dalle nostre forze politiche di riferimento, che si è purtroppo creata una situazione che in qualche modo doveva avere una risposta diversa a quella originariamente prospettata.
Le problematiche che hanno attraversato la nostra coalizione a livello regionale, ma anche le criticità che in queste ultime settimane hanno attraversato il PdL in ambito nazionale, non hanno certo contribuito a rendere più semplice la situazione.

Oggi la struttura interna della organizzazione dei partiti, la funzionalità degli organismi dirigenti, il riconoscersi nei vertici è purtroppo un problema attualissimo della politica. Di tutta la politica e di tutti gli schieramenti. E credo che su questa analisi non potremmo che essere tutti in perfetta sintonia. Ma questo non vuole certo dire che il sottoscritto non sia esente da errori e da valutazioni che forse non avevano colto compiutamente il problema.

Personalmente e nel ruolo che ricopro mi assumo quindi la dose, quella che però mi spetta, delle responsabilità del caso, essendo certo che il chiarimento avuto in questi ultimi giorni sia stato necessario proprio per evitare di avere una “falsa partenza”, di dover iniziare un impegno senza la consapevolezza e soprattutto la convinzione di ognuno di noi di dover essere partecipe e convintamene attivo di una squadra unita.

In questi giorni lunghi e complessi ho anche potuto apprezzare comportamenti politici e personali di grande rilievo. E non sono d'accordo con chi dice che la politica è cosa diversa dalle scelte anche in terne di ciascuno di noi. Quando servono decisioni importanti, che comunque possono contribuire ad uscire da situazioni forse irrisolvibili, anche comportamenti come quelli di Massimo Fattorini contribuiscono in maniera determinante a ricreare un percorso ed a ritrovare le giuste condizioni. La scelta di Massimo è stata molto importante per potersi ritrovare intorno a quel progetto che abbiamo presentato ai cittadini e che ha ottenuto un enorme consenso elettorale.

Ma voglio dire con altrettanta decisione che su di un punto, anche in un momento di indubbia difficoltà, ci siamo trovati del tutto in sintonia: la consapevolezza del nostro compito istituzionale, l'obbligo di assolvere al mandato conferitoci, la necessità di dare un governo valido ed efficiente alla nostra amministrazione.

Si è fatto tutti un passo indietro, si è chiarito quello che era doveroso, ci si è trovati a condividere quello spirito che ci ha animato, maggioranza ed opposizione, fin dall'accettazione delle rispettive candidature: l'impegno che ci eravamo assunti nei confronti degli elettori. Si è detto, giustamente, che lo spettacolo offerto non è stato dei migliori. Sarebbe sciocco negarlo. Me ne scuso personalmente con tutti i cittadini di questa provincia, non essendo riuscito a trovare soluzione e sintesi in tempi adeguati.

Sappiano però gli abitanti di questa provincia che oggi il nostro impegno sarà proprio per questo ulteriormente pressante, moltiplicato dalla necessità di dimostrare che la fiducia che ci è stata accordata è ben riposta.

Aspetto, ovviamente, per questa maggioranza le reprimende dei colleghi di opposizione e le censure, legittime comprensibili, degli osservatori politici. Certamente le ho e le abbiamo meritate e sappiamo che anche noi in analoghe circostanze, non ci saremmo astenuti da tali analoghe censure.

Ma è certo altrettanto vero che oggi noi tutti e parlo in modo particolare della maggioranza che mi sostiene, abbiamo la consapevolezza e la forza di dare a questo nostro impegno un'impronta forte, un'idea diversa dal passato di progetto amministrativo, una linea chiara da perseguire.

L’importante è mettersi a lavorare. Creare le condizioni per iniziare un’attività difficile, per dare a questo territorio risposte urgenti, necessarie, che tutti si aspettano.

“Far partire” la macchina amministrativa è l’appello che stamani ho sentito lanciare da tutti i consiglieri, siano essi di maggioranza o minoranza.

La macchina, in realtà, è già partita ed ha cominciato a fare strada. Ma il voler operare è un appello serio, che fa onore a chi lo lancia e che va nello stesso modo onorato con responsabilità da tutti noi che lo riceviamo. In un po’ di amarezza, quella che non nego ho vissuto negli ultimi giorni, trovo questo spirito condiviso un buon punto di partenza nel quale abbiamo l’obbligo di sentirci tutti impegnati. Ed allora “partiamo”.

Inizia oggi per la Provincia di Viterbo un nuovo quinquennio amministrativo.
In occasione di ogni inaugurazione si esprimono buoni propositi, progetti, intenzioni operative.

Non mi sottrarrò a questo compito, non ritenendolo però un ripetitivo rituale, ma fondamento di un impegno che voglio assumere, insieme a tutti voi, per questa Amministrazione, per questo territorio, per la nostra Gente.

Intanto voglio esprimere e non solo formalmente, alcuni ringraziamenti: innanzi tutto al mio partito, il PdL ed in particolare ai suoi vertici per aver voluto concedermi l'onore della candidatura; agli altri partiti o raggruppamenti politici, che hanno voluto far parte della coalizione: l'UdC, i Popolari Liberali che hanno contribuito in misura determinante alla mia elezione , Tuscia Vola, Lega Lazio, Fiamma Tricolore, gli amici che hanno concorso con la lista che portava il mio nome; la Destra, che seppure non presente con il proprio simbolo sulla scheda, mi ha lealmente dato il suo contributo.

A loro oltre che il ringraziamento va anche l'impegno assoluto a coinvolgerli nelle scelte, confrontandoci periodicamente sull'azione, sulle strategie, sugli obiettivi.

Il risultato elettorale ottenuto dalla coalizione che ha supportato la mia candidatura è certamente stato molto ampio, a dimostrazione della credibilità del programma che il centro destra ha elaborato e presentato ai cittadini. Un programma concreto, non fatto di promesse ma di realismo, estraneo a quei “libri dei sogni” che spesso vengono redatti in occasione di consultazioni amministrative. Proprio a questo programma voglio quindi fare riferimento per poter illustrare al Consiglio quegli indirizzi generali di governo che in questa consiliatura rappresenteranno l'obiettivo che questa maggioranza si pone.


AREA AMBIENTE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE

L’esperienza di adesione al percorso di certificazione di qualità dell’Assessorato Ambiente e dell’Assessorato Agricoltura, voluto dall'Amministrazione Marini, ha dimostrato l’importanza strategica delle politiche di qualità nel governo delle risorse territoriali. L’assessorato Ambiente della Provincia di Viterbo fu infatti il primo ad avviare il percorso di certificazione ambientale EMAS (Enviromental Management and Audit Scheme), ottenendo la registrazione europea EMAS nel settembre 2002, al termine di un lungo percorso iniziato nel 1999.
Politiche energetiche

Molto vivace è da sempre il dibattito che nella nostra Provincia si è animato intorno al problema energetico e soprattutto alla destinazione della Centrale di Montalto di Castro. Attualmente le maggiori preoccupazioni si sono palesate sulla possibilità che la stessa possa in qualche modo vedere una sua rimodulazione verso la produzione di energia nucleare.

La nostra posizione su questo tema di grande valenza è molto chiara: la regione Lazio manderà a breve a regime impianti energetici di valenza tale da permetterle non solo l'autosufficienza, ma anche potenzialità di trasferirne la produzione. Riteniamo quindi che la riconversione di Montalto di Castro verso il nucleare sia non in linea con le esigenze delle politiche specifiche sul territorio.

Risorse idriche: il punto sull’attuazione della Legge Galli
La Provincia di Viterbo svolge la funzione di coordinamento tra i 63 Enti costituenti l’Ambito Territoriale Ottimale Lazio Nord Viterbo (58 Comuni del viterbese, 3 Comuni in provincia di Roma e le due Province di Roma e Viterbo), secondo quanto previsto dalla Convenzione di Cooperazione tra gli Enti, che aveva costituito nel 1996 l’Autorità d’Ambito.
Il processo di attuazione della Legge Galli nell’ATO ha indubbiamente rappresentato per l'Amministrazione Provinciale nel corso di questi ultimi anni una obiettiva difficoltà.

Pochi i Comuni aderenti, grandi le difficoltà nel trasferimento delle strutture e delle competenze, estremamente gravosa la situazione economico finanziaria del soggetto gestore, la Società Talete SpA, appositamente costituita dalla provincia e partecipata dagli Enti d'ambito.

Sarà impegno immediato della prossima amministrazione quello di armonizzare la posizione di tutti i comuni della Tuscia in relazione al servizio idrico e di diversificare in maniera netta la valenza di controllo, che deve svolgere con pressante attenzione il soggetto pubblico, dalla gestione del servizio che è di esclusiva competenza del gestore. E' parimenti imprescindibile procedere a formalizzare tutte quelle procedure che non hanno ancora avuto esecuzione e che dovranno permettere l'efficace ed efficiente funzionamento dell'intera struttura; con particolare riferimento alla necessità di chiudere tutte quelle posizioni ancora in essere tra Società Talete ed altri soggetti gestori locali, il cui permanere non permette un razionale e corretto funzionamento del servizio.

In relazione alle problematiche in tema di smaltimento dei rifiuti, andrà perseguita e rafforzata l'attività di sostegno alla raccolta differenziata, mediante l’incentivazione della raccolta domiciliare dell’organico e la creazione di sinergie tra l’imprenditorialità locale ed i consorzi nazionali di filiera.


AREA VIABILITA’, LAVORI PUBBLICI E TRASPORTI

Il progetto relativo alla realizzazione dello scalo aeroportuale nel capoluogo è sul tavolo del Governo ormai da tempo. L'Amministrazione Provinciale ed il Comune di Viterbo hanno adottato una delibera congiunta per affermare con forza la necessità di vedere tale infrastruttura finanziata in tempi brevi ed in via definitiva.

L'aeroporto viterbese, vero volano di sviluppo per l'intero territorio della Tuscia, oltre a portare positive risposte in campo occupazionale, permetterà anche, dopo decenni di attesa, il concretizzarsi di altri fondamentali collegamenti: quello ferroviario con la Capitale (essendo questo imprescindibile per poter ottenere lo scalo); quello relativo alla superstrada Orte-Viterbo-Civitavecchia, che finalmente unirà l'Autostrada al porto divenuto il più importante dì'Italia in ambito turistico; quello inerente una nuova ed efficace viabilità dal capoluogo da e per l'aeroporto.

Ovviamente il trasferimento dello scalo da Ciampino a Viterbo non potrà divenire un'ulteriore servitù per il nostro territorio. Massima attenzione e vigilanza andranno poste alla tutela ambientale e paesaggistica delle zone interessate, così come andrà attentamente salvaguardata l'economia agricola ed imprenditoriale di quelle aree.

L’acquisizione della rete stradale Anas, che si affianca a quella delle strade di interesse provinciale già di competenza della Provincia, assegna alla Amministrazione un compito di grande importanza nel garantire la manutenzione e la sicurezza della rete.
L’esperienza già effettuata dimostra la centralità delle politiche di sensibilizzazione e formazione nel campo della sicurezza stradale, in particolare rivolte ai giovani.

E’ inoltre essenziale agire nel settore dei trasporti pubblici locali, non solo per il potenziamento e la razionalizzazione, ma anche per garantire una migliore fruibilità dei servizi, attraverso forme di integrazione ed armonizzazione fra le diverse forme di trasporto anche attraverso l'individuazione di adeguati strumenti di concertazione tra enti pubblici e rappresentanti degli utilizzatori dei mezzi pubblici, allo scopo di attuare forme di coordinamento e migliorare la rappresentatività e la contrattualità del territorio nei confronti della Regione Lazio e dei soggetti gestori del trasporto pubblico locale.

Utile sarà la rideterminazione del catasto e delle strade provinciali, nonchè dei punti maggiormente pericolosi della rete stradale provinciale, pianificando e realizzando progressivamente gli interventi di rimozione o mitigazione delle cause di pericolosità, anche in collaborazione con le forze di polizia stradale.
Andranno poi individuati i tracciati stradali a maggiore valenza ambientale e paesistica, prevedendo per gli stessi la predisposizione di progetti di riqualificazione e valorizzazione destinati al reperimento delle relative risorse finanziarie.


PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

E' di fondamentale importanza, per una corretta gestione del territorio, valorizzare l’esperienza già effettuata con l’Organismo Consultivo per la Pianificazione Territoriale e Urbanistica, quale indispensabile strumento concertativo ed organizzativo delle diverse realtà sociali ed economiche esistenti. Si deve oggettivamente convenire che il Piano Casa, così tanto pubblicizzato dalla Regione Lazio e poi entrato in vigore tra enormi difficoltà interpretative ed applicative, si è dimostrato un fallimento totale.

Stretto tra vincoli insuperabili ed onerosità degli interventi, ha avuto scarsissimo impatto sul territorio. Pochissime le richieste avanzate dagli utenti, anche nel particolare settore della ristrutturazione e del risanamento. L'Amministrazione Provinciale dovrà farsi carico di intervenire presso la Regione affinchè il Piano Casa sia sosanzialmente modificato, così da renderlo uno strumento concreto che si offre al cittadino per operare interventi concreti, ovviamente rispettosi della tutela ambientale del territorio, attraverso procedure di controllo degli Enti Locali.

Di concerto con l'Assessoraato all'Ambiente particolare riguardo andrà alla valorizzazione del sistema delle aree naturali protette (siti di interesse comunitario, zone di protezione speciale, parchi e riserve naturali) che deve costituire momento di rilancio della realtà socio-economica della Provincia, realizzando in modo pieno l’integrazione tra le esigenze di tutela con quelle di sviluppo. La approvazione della Legge che definisce i confini del parco dell'Arcionello, demandandone la gestione alla Amministrazione Provinciale, deve essere vista come strumento di sviluppo di una delle più belle realtà ambientali di tutta la Provincia. Conseguentemente si renderà necessario riuscire a convogliare su questa splendida area del capoluogo, importanti risorse economiche che ne possano permettere la reale fruibilità.


AREA AGRICOLTURA, CACCIA E PESCA

L’Agricoltura rappresenta uno dei settori di maggior importanza nel quadro economico e sociale della Provincia di Viterbo. E’ quindi fondamentale poter garantire al settore opportune possibilità di sviluppo, in termini di ammodernamento dei sistemi colturali, di accesso ai finanziamenti europei e di promozione sui mercati nazionali ed esteri.

Queste azioni non possono prescindere dal sostegno alla produzione di prodotti agricoli di qualità. La valorizzazione dei prodotti tipici locali ed in particolare quelli agro-alimentari, attraverso il patrocinio, la sponsorizzazione ed il finanziamento delle manifestazioni e delle iniziative realizzate nella Tuscia in collaborazione con gli Enti di promozione, è impegno preciso dell'Amministrazione. La promozione della qualità e della tipicità è infatti un veicolo che la Tuscia deve saper sfruttare al meglio, per poter esportare una sua peculiare caratteristica.

Per questo particolare attenzione dovra essere posta alle seguenti tematiche:
Ulteriore sviluppo del marchio collettivo “Tuscia Viterbese”, per la tutela e la valorizzazione delle produzioni locali e la promozione dei prodotti della Tuscia.
Concreta attuazione delle politiche di gestione della produzione agricola di qualità a livello di distretto rurale, anche mediante la realizzazione della filiera dei prodotti locali (produzione, trasformazione, trasporto, commercializzazione e consumo).

Costituzione di un Tavolo di concertazione permanente con le Associazioni di categoria del settore agricolo.
Sostegno allo sviluppo della agricoltura biologica.

Promozione della imprenditorialità giovanile, mediante corsi di formazione ed assistenza allo sviluppo di impresa degli agricoltori-imprenditori, con la collaborazione della Facoltà di Agraria della Università della Tuscia.

Sviluppo della viabilità rurale, sia con sistemi di sostegno economico agli enti proprietari che mediante la definizione di criteri per il riutilizzo degli inerti da demolizione provenienti da cantieri edili della provincia. Tale ammodernamento dovrà poi svilupparsi anche attraverso la concessione di contributi a Comuni, Comunità Montane, Università Agrarie e Consorzi di strade rurali operanti sul territorio provinciale.

Attenta valutazione delle strategie per evitare la diffusione indiscriminata di OGM a discapito delle varietà locali e delle razze autoctone.


AREA PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO

E’ necessario promuovere l’integrazione della Provincia, nelle sue diverse componenti produttive, ad obiettivi e standard europei. Questo anzitutto per intercettare le risorse che la Comunità mette a disposizione delle iniziative economiche e sociali, ma anche per allineare il nostro sistema produttivo alla realtà ed alle esigenze del mercato europeo.

Particolare attenzione va necessariamente dedicata al polo ceramico, che deve trovare motivi ed occasioni di rilancio nella riqualificazione della produzione e nella ricerca di percorsi di qualità. Troppe e purtroppo del tutto giustificate sono state le criticità riscontrate, anche a livello di sostegno istituzionale, dagli imprenditori e dai lavoratori di questo settore fondamentale per l'economia della nostra Provincia. Si rende ora necessario programmare un'azione condivisa tra il Comune di Civita Castellana, la nostra Amministrazione, la Regione Lazio e le aziende locali, al fine di dare risposte concrete stilando programmi di qualità che possano ottenere riconoscimento e soprattutto acquisire rislorse da parte della Unione Europea.

Una incisiva azione di programmazione non può prescindere dalla riqualificazione e valorizzazione anche del sistema sanitario ed, in particolare, dell’ospedale di Belcolle allo scopo di garantire ai cittadini una assistenza adeguata e di qualità. Anche se la Provincia non ha specifiche competenze operative in campo sanitario, è comunque di fondamentale importanza vigilare ed esprimere proposte affinchè vengano tutelati i presìdi locali, non siano perduti bensì incrementati i posti letto, siano date adegute risposte di qualità ad un problema che tocca da vicino migliaia di utenti.

In questa ottica andrà promossa la valorizzazione del Polo ospedaliero di Belcolle, anche mediante il sostegno alla istituzione di una sede decentrata universitaria della facoltà di Medicina.

Progetto Viterbo Provincia d’Europa: La Regione Lazio non ha particolarmente brillato in q uesti ultimi anni in capacità di ottenimento di finanziamenti comunitari. In un momento economico nel quale le uniche notevoli risorse potenzialmente disponibili sono quelle presenti a Bruxelles, è fondamentale potenziare la struttura dell’Ufficio Europa mediante la integrazione con ulteriori professionalità di elevata specializzazione, al fine di fornire a cittadini ed alle imprese servizi di ricerca, traduzione e consulenza, integrando l’attuale configurazione dell’ufficio al fine di istituire un contatto diretto tra la Commissione Europea e le realtà locali della nostra provincia.

Potenziare l’informatizzazione dei Servizi provinciali al cittadino, al fine di garantire l’immediata disponibilità dei dati e delle informazioni, la gestione telematica dei procedimenti ed un accesso diretto e mirato dei cittadini agli uffici.


AREA POLITICHE DEL LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE

Sarà necessario prevedere politiche di razionalizzazione ed integrazione del sistema, al fine di garantire un adeguato collegamento tra la domanda e l’offerta di lavoro. In tale quadro, l’informatizzazione del sistema dei centri per l’impiego e degli uffici territoriali dell’impiego, rappresenta un passo strategico.

Al centro delle politiche di gestione deve essere reso completamente operativo il sistema delle Commissioni provinciali per il lavoro, che costituiscono il necessario elemento di raccordo e propulsione del sistema-lavoro della Provincia. Particolare attenzione dovrà essere dedicata alla innovazione del sistema della formazione professionale, perseguendone il dinamico adeguamento alle esigenze del mondo del lavoro attribuendo alla Commissione Provinciale di concertazione per le politiche del lavoro ed alla Commissione Provinciale per il collocamento obbligatorio, un ruolo centrale nella gestione.

Razionalizzare e potenziare il servizio di raccordo tra domanda ed offerta, garantendo l’avvicinamento delle richieste di lavoro alle disponibilità del mercato ed organizzare il sistema dei servizi dell’impiego e della formazione professionale sarà necessario al fine di garantire la centralità dell’orientamento al lavoro rispetto alla offerta ed alla formazione professionale.

Conseguire il potenziamento informatico dei centri per l’impiego e la piena operatività del sito internet quale efficace strumento di accesso alle informazioni sulle possibilità di lavoro provinciali, regionali, nazionali e comunitarie e garantire la revisione dei corsi professionali ricorrenti, al fine di adeguarli alle nuove tecnologie ed alle reali esigenze del mondo imprenditoriale risulterà fondamentale in funzione delle effettive richieste del mercato del lavoro.

Di particolare valenza risulterà poi integrare l’offerta dei tirocini formativi alla formazione professionale, allo scopo di garantire percorsi autonomi di formazione ed addestramento al lavoro, assicurando la destinazione di congrue risorse alla gestione delle iniziative di servizio alle fasce deboli e socialmente svantaggiate

AREA TURISMO, CULTURA E SPORT

Il turismo, nelle sue varie realtà (balneare e costiero, lacuale, rurale ed enogastronomico, culturale-storico-archeologico-museale, termale) rappresenta per il territorio viterbese una attività trainante per l’intero programma di sviluppo.

E’ necessario promuovere iniziative per mettere in rete il sistema turistico della provincia, al fine di rilanciarne e sostenerne i diversi settori. La promozione turistica va sviluppata anche attraverso la diffusione della capacità di accoglienza delle strutture e degli operatori del settore, per i quali è necessario quindi prevedere opportuni percorsi di formazione ed aggiornamento professionale.

Risulterà quindi necessario:
Promuovere la realizzazione di una struttura di coordinamento del Sistema provinciale dell’agriturismo, con lo scopo di integrare l’offerta turistica complessiva e garantire maggiore visibilità del sistema sul mercato extra-provinciale, favorendo una cultura dell’ospitalità fra gli operatori del settore turistico della Provincia, mediante corsi di formazione e seminari da realizzare nell’ambito delle iniziative di formazione ed aggiornamento professionale.

Avviare un percorso di integrazione tra le attività della formazione professionale e quelle della Scuola Alberghiera della Provincia di Viterbo, che dovrà diventare il polo formativo provinciale nel settore turistico-alberghiero

Migliorare il coordinamento e la programmazione delle festività patronali, di eventi culturali e fieristici, di sagre locali, anche mediante preparazione di pacchetti culturali in cui integrare differenti aree artistiche e componenti storico-culturali

Proseguire lo sviluppo dei programmi di potenziamento infrastrutturale, valorizzando le aree costiere marine e lacuali della Provincia, promuovendo pacchetti turistico-culturali integrati (turismo, storia, cultura, enogastronomia) ed a costi diversificati, in un rapporto diretto con altre realtà istituzionali e con particolare riferimento al Comune di Roma.

Coordinare, di concerto con la Regione Lazio, la sensibilizzazione sulla iniziativa dei Buoni Sport, destinati alle famiglie in condizioni disagiate e consistenti in contributi per l’accesso allo sport dei minori, quale mezzo di educazione e inserimento sociale.


AREA POLITICHE SOCIALI

La Provincia assolve oggi in campo sociale una funzione essenziale nel processo di programmazione a livello regionale, configurabile come centro di elaborazione delle proposte provenienti dai Comuni e di promozione diretta dei nostri progetti. L’obiettivo generale che l’ente si propone di perseguire è quello di assicurare un migliore coordinamento tra servizi e istituzioni, rafforzando le reti istituzionali mediante il consolidamento delle relazioni, lo scambio di risorse e
professionalità, in un’ottica di integrazione fra le parti che compongono il sistema nel suo complesso, attraverso:

Adozione di metodologie di programmazione partecipata dei servizi, la concertazione e la promozione di protocolli di intesa ed accordi di programma, la costruzione di sinergie istituzionali, la promozione e l’attuazione della formazione e dell’aggiornamento degli operatori.

Promozione di intese ed accordi con le maggiori catene di distribuzione per il contenimento dei prezzi dei beni di prima necessità, per le fasce deboli e per gli anziani; realizzazione di un servizio di comunicazione on-line, in collaborazione con il sistema dei Centri per gli anziani e delle Associazioni di Volontariato, per l’informazione in tempo reale sui prodotti in offerta per la fasce deboli e per gli anziani.

Istituzione della Consulta Provinciale del Volontariato, aperta ad oratori parrocchiali ed associazioni, allo scopo di coordinare l’azione sociale su progetti comuni, individuando sistemi di finanziamento provinciale delle iniziative concordate.

Garantire il raccordo tra l’area dei servizi sociali e quella della formazione professionale, al fine di garantire idonee iniziative di formazione professionale e corsi di lingua italiana per l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce deboli e dei cittadini extra-comunitari

Aggiornare i servizi on-line, al fine di renderli accessibili anche all’utenza diversamente abile (e-accessibility), promuovendo inoltre iniziative di formazione professionale dei disabili in ambito informatico al fine dell’inserimento nei servizi informativi di enti e strutture.

Durante tutta la campagna elettorale le richieste che tutti noi abbiamo ascoltato, sia provenienti dai singoli cittadini che da associazioni o gruppi portanti comunque interessi diffusi, sono state sostanzialmente due: la prima di contenuto e cioè l'impegno a dare finalmente a questo territorio una risposta concreta in tema di infrastrutture, da concretarsi indipendentemente dalla realizzazione dell'aeroporto di Viterbo.

La seconda di metodo, affermandosi la necessità di saper certo ascoltare, dialogare, ma soprattutto di recepire ed attuare le istanze provenienti da chi, in varie realtà opera sul territorio, a dimostrazione della capacità di voler realmente interagire dando fiducia ai principali interlocutori a vario titolo protagonisti dello sviluppo del territorio.

In più occasioni e lo ricorderanno coloro con i quali ci siamo spesso scambiati questa riflessione, abbiamo verificato che su moltissime problematiche, proprio perchè insolute da troppo tempo, le risposte sono le stesse, indipendentemente dalla collocazione politica degli schieramenti che si sono presentati alle elezioni.

Ed è obiettivo riconoscere che anche moltissimi degli indirizzi generali di governo ai quali ho fatto riferimento, possono essere ritenuti condivisibili dalla totalità dei componenti questo Consiglio. Ed allora sarebbe certamente auspicabile, in una positiva e serena assunzione di responsabilità comune, ritrovarci sulla condivisione di una progettualità, certo non su tutti, ma almeno su alcuni obiettivi primari, evitando sterili e pregiudiziali atteggiamenti che sarebbero dettati soltanto dalla volontà di sostenere le ragioni del proprio schiieramento, più che i valori collettivi che ciascuno di noi deve rappresentare e tutelare.

Conosco bene quasi tutti i consiglieri che siedono in quest' aula e di altri ho apprezzato in campagna elettorale correttezza di comportamenti ed onestà intellettuale. Sono certo che non mancherà allora una doverosa ed apprezzabile collaborazione per poter, dai rispettivi banchi, lavorare per un interesse comune.

Da parte mia, dai miei colleghi di Giunta, dall'intera maggioranza, posso assicurare sin da ora oltre che rispetto delle posizioni di ciascuno, anche disponibilità al dialogo e volontà di recepire quanto di positivo si vorrà prospettare.

Anche per questo motivo avrei voluto assumere, come primo impegno di questa amministrazione, quello di concretizzare una battaglia di principio che aveva caratterizzato fin dall'inizio della precedente consiliatura, l'azione della allora opposizione: riconoscere alla minoranza il ruolo di vice presidente del Consiglio Provinciale.
Per essere coerenti e conseguenziali e soprattutto per lanciare non un messaggio distensivo od ammiccante all'opposizione, ma per iniziare un rapporto di correttezza reciproca e di riconoscimento dei nostri rispettivi e comunque entrambi fondamentali ruoli.

Per le motivazioni sopra a lungo dibattute questa soluzione non è stata possibile.
Ma tutto ciò non può certo creare subito una frattura all’interno del nostro Consiglio, che invece deve marciare unito, sia pure nella differenziazione delle reciproche posizioni, nell’ineresse unico e soprattutto generale del nostro territorio.

Credo che su di un fatto si possa essere certamente concordi: è questo un momento nel quale, per obiettive difficoltà collegate alle scarse disponibilità economiche delle amministrazioni, per una situazione di crisi purtroppo ben più ampia di quella locale, ma soprattutto per il distacco, tanto negativo quanto giustificato, dei cittadini dalla politica, è necessario mettere in campo uno sforzo notevolissimo, un impegno di grande qualità, per uscire da una situazione di complessità estremamente pesante.

Davanti a noi ci sono due possibilità: o quella di custodire l'ordinario, di dare vita ad una gestione conservativa, di tentare di dare risposte generiche per evitare di assumerci scelte a volte certamente complesse o quella di capire la specificità del momento, interpretandone correttamente difficoltà e poi sapendo dare corso ad iniziative, prendere decisioni, volare alto per lasciare un segnale che meriti di essere ricordato.

E' questo certo un compito arduo quanto affascinante che ci chiede la politica, quella vera; che ci chiede la buona amministrazione; ma che soprattutto ci hanno affidato i tanti cittadini che, esprimendo il loro voto hanno voluto consegnarci un mandato gravoso, ma pieno di aspettative e speranze che dobbiamo svolgere con il nostro massimo impegno. Tutti senza eccezioni.
Sono certo che durante questa nostra nuova esperienza amministrativa sapremo onorare questo compito, consapevoli di quello che ci attende, ma soprattutto ispirati dal voler interpretare e speriamo saper concretizzare, gli interessi legittimi della nostra grande e meravigliosa Comunità.
Grazie.

Marcello Meroi
Presidente della Provincia di Viterbo


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi