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Nepi - Circolo Arci “Sette Fratelli Cervi”
"Firmate per difendere l'acqua pubblica"
Viterbo - 11 maggio 2010 - ore 19,00

Riceviamo e pubblichiamo - Il 31 marzo sono stati depositati presso la Corte di Cassazione di Roma i quesiti per i tre referendum che chiedono l’abrogazione di tutte le norme che hanno portato alla privatizzazione dell’acqua e fatto della risorsa bene comune per eccellenza una merce.

L’Arci nazionale ha aderito al forum per l’acqua Pubblica, che sta raccogliendo le firme per una proposta di referendum che abroghi le infami leggi che privatizzano l’acqua pubblica. La raccolta delle firme è iniziata il 24 aprile e ha già dato un buon risultato, cioè la raccolta di oltre 250.000 firme in tutta Italia. Anche a Nepi il Circolo Arci “ Sette Fratelli Cervi”, presente nel nostro paese da oltre 50 anni, ha aderito al forum locale per l’Acqua pubblica “ Nepi per l’Acqua Pubblica”.

La raccolta firme è iniziata sabato scorso a Nepi , proprio davanti ai locali del nostro Circolo è stato messo un banchetto per la raccolta delle firme, in tutto il fine settimana le firme raccolte dal Comitato “ Nepi per l’Acqua Pubblica” sono state circa 300, un buon risultato ma non ottimo.

Per questo, nelle prossime settimane, continueremo la raccolta delle firme sia fuori dai locali ( per i non iscritti) sia all’interno del Circolo per i soci che vorranno contribuire a questa battaglia democratica contro chi continua a credere che l’acqua sia una merce vendibile da mettere sul mercato, anziché un bene comune da mettere a disposizione di tutti gli uomini.

Per noi l’acqua deve ridiventare pubblica, deve essere considerata un bene comune, un diritto umano universale e privo di rilevanza economica. La nostra battaglia continua sul territorio, un territorio che fa dell’acqua un bene essenziale da sempre. Per questo il Circolo Arci “ Sette Fratelli Cervi” appoggerà qualsiasi iniziativa per una riappropriazione sociale dell’Acqua Pubblica, c’è bisogno anche a Nepi di una svolta radicale rispetto alle politiche liberiste che hanno fatto dell’acqua una merce e del mercato il punto di riferimento per la sua gestione, provocando degrado e spreco della risorsa, precarizzazione del lavoro, peggioramento della qualità del servizio, aumento delle tariffe, riduzione degli investimenti, diseconomicità della gestione, espropriazione dei saperi collettivi, mancanza di trasparenza e di democrazia.

Circolo Arci “ Sette Fratelli Cervi”


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