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Vetralla - Tre Croci - Interviene il consigliere Gidari
"In vendita la farmacia comunale"
Viterbo - 12 maggio 2010 - ore 16,30

Riceviamo e pubblichiamo - Il sindaco Marconi, dopo aver paralizzato la macchina amministrativa portando Vetralla in uno stato di completo degrado, vende ai privati la farmacia comunale di Tre Croci.

Il fallimento totale della maggioranza, riconosciuto anche dai “collaboratori PD acquisiti” con il ribaltone del 2007, non ha impedito alla Giunta di deliberare la cessione per il 49% delle quote “Sanitas Vetralla” qualora dovesse essere approvato il bilancio.

Marconi va fermato, è ora di finirla. La farmacia comunale è stata una conquista di tutte le forze politiche, di tutti i consiglieri comunali, delle associazioni e dei cittadini.

Fu una grande partecipazione, in particolare degli abitanti e delle associazioni di volontariato di Tre Croci che, con instancabile costanza, ottennero un risultato altrimenti impossibile.

Oggi la stessa partecipazione dovrà nuovamente manifestarsi, anche attraverso una sottoscrizione che sarà da subito avviata, per evitare la vendita di un bene pubblico conquistato dopo molte fatiche: una mobilitazione per dire basta a Marconi.

Marconi non si è curato di far produrre utili alla farmacia, ha preferito affidarne la gestione ad alcuni suoi amici che, visti i risultati, probabilmente si sono solo preoccupati di curare il loro lauto compenso.

Dopo le difficoltà iniziali per l’avviamento, l’attività avrebbe dovuto ormai non solo fornire un servizio ai cittadini, ma anche portare benefici economici e finanziari al Comune.

Oggi Marconi si accorge che la farmacia è inutile per l’Ente e pensa di venderne quote ai privati per 801 mila euro. Ma se un privato è disposto ad impegnare una simile cifra, significa che la farmacia ha un potenziale economico che, evidentemente, le fallimentari gestioni di Marconi non sono state in grado di sfruttare.

Se ci sarà qualcuno disposto a tirar fuori 801 mila euro, quantomeno calcolerà di poter avere una ragionevole probabilità di ammortizzare il capitale investito ed ottenere futuri utili.

Al contrario, se non ci dovesse essere nessuno interessato perché la farmacia non è in condizioni di produrre, significherebbe che Marconi ha inserito in bilancio un’entrata che non lo rende veritiero.

Dopo simili considerazioni, appare evidente un altro gravissimo danno al Comune arrecato, in questi anni, da Marconi. Ecco un motivo in più per impedire la vendita e mandarlo a casa.

Giovanni Gidari
Consigliere comunale


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