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Valerio De Nardo
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- In Gran Bretagna il vincitore delle elezioni è stato il leader dei conservatori David Cameron, nato il 9 ottobre del 1966, incaricato di formare il governo. Suo vice sarà Nick Clegg, capo della “terza forza” dei liberaldemocratici, nato il 7 gennaio del 1967.
Nel caso in cui questo accordo politico non fosse riuscito l’alternativa sarebbe stata un governo labour/lib-dem guidato dal ministro degli esteri uscente, il laburista David Milliband, nato il 15 luglio 1965.
Insomma: il top della politica inglese è fatto da quarantenni, autorevoli e capaci. Vogliamo guardare all’anagrafe del nostro personale politico? O magari allarghiamo lo sguardo al sistema bancario, a quello dell’informazione (con la lodevole eccezione del direttore de La Stampa, Mario Calabresi) o ai baronati universitari?
Perché in Italia non si riesce a liberalizzare (ma sul serio) l’accesso alle professioni?
Esiste un problema di ruolo delle nuove generazioni nel nostro Paese. Che nei termini più impellenti e drammatici si traduce nella difficoltà di trovare un’occupazione, ma più in generale si declina anche nella difficoltà ad assumere ruoli di rilievo e di responsabilità.
Ovviamente non penso che l’anagrafe sia di per sé una garanzia. Penso al sistema politico attuale: qualche decennio fa quanto più un giovane era brillante, capace di sostenere apertamente le proprie idee, magari contrarie a quelle dei vertici, tanto più veniva promosso nei quadri politici dei grandi partiti.
Oggi se si presenta un giovane del genere, che può oscurare la forza e il consenso del vecchio leader, viene semplicemente fatto fuori: conta solo l’essere fedele yesman di qualcuno.
Così è per le donne nel nostro Paese: pare che riescano ad emergere solo all’ombra (più o meno imbarazzante) di qualche maschio alfa.
Nella Tuscia neanche si manifesta il pericolo che qualcuna emerga.
L’emarginazione delle donne dalla politica è un dato di fatto, assolutamente bipartisan. Dal Pd, che candida solo maschi alle elezioni regionali e solo un quarto di donne alle provinciali, agli eletti in Consiglio provinciale, tutti di sesso maschile, che evidentemente sono stati in grado di accaparrarsi i collegi migliori, fino al centrodestra e al Presidente Meroi, rimasto schiacciato dalla beghe dei partiti, che non gli hanno consentito neanche una spennellata di rosa in giunta.
Non una voce femminile che si sia levata almeno a notarlo. Contente loro…
Valerio De Nardo
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