Ed è altrettanto vero, come sempre sostiene Giovanni Gidari, che la farmacia è stata una conquista dell’intero consiglio comunale di Vetralla che trovò attenzione, ascolto e un formidabile aiuto da molte associazioni di volontariato e dagli abitanti di Tre Croci.

La proposta di vendita della farmacia comunale rappresenta in maniera plastica la debolezza programmatica e progettuale della giunta Marconi. Va detto in maniera chiara la vendita del 49 per cento ai privati della SanitasVetralla serve a fare cassa, a reperire cioè fondi e liquidità evidenziando così, tutta l’incapacità di reperire risorse economiche altrove.

Mi domando inoltre, la farmacia è un servizio che va valutato soltanto dal punto di vista economico? Penso di no, perché ha una forte valenza sociale, sono infatti le farmacie comunali che, per esempio, possono vendere farmaci da banco a prezzi più bassi per le fasce economicamente deboli della società, e in tempo di forte crisi economica non è un servizio di poco conto che può offrire l’ente Locale.

Con l’ingresso del privato questa prerogativa sparirebbe perché ovviamente e legittimamente il partner privato si orienterebbe alla remunerazione del capitale, cioè al guadagno.

Inoltre da quanto è dato sapere la farmacia non è in deficit economico allora perché vendere? Non sarebbe meglio potenziare il servizio migliorando gli ordinativi di acquisto cumulandoli, per esempio, con altre farmacie comunali?

Il bilancio del Comune di Vetralla non va votato, fosse solo per questo motivo. Personalmente aderirò a tutte le iniziative che ostacoleranno la vendita di un servizio tanto delicato quanto essenziale per il nostro territorio.

Walter Mancini
Consigliere comunale