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Un ricordo di Rosario Valeri costruttore della Macchina di Santa Rosa
Calate adagio e fatece!
di Massimo Mecarini
presidente del Soldalizio dei facchini
Viterbo - 13 maggio 2010 - ore 4,25

Rosario Valeri
Valeri alla guida della Macchina sulla salita di Santa Rosa
Valeri portato in trionfo dopo il trasporto
Spirale di fede, la macchina di Maria Antonietta Palazzetti e Rosario Valeri
- Oggi il Sodalizio piange la scomparsa di Rosario Valeri, facchino di Santa Rosa fino al 1978, successivamente alla guida di Spirale di Fede dal 1979 al 1985.

Il 3 settembre 1979 vedeva la luce questa nuova Macchina di Santa Rosa, una delle più belle, rimasta nel mio cuore per essere stata la mia prima macchina da facchino e nel cuore di tutti per essere “passata” per 9 volte, di cui si ricordano due trasporti straordinari, il 9 luglio 1983, caduto nel dimenticatoio, e l’altro, molto più famoso, dedicato a Giovanni Paolo II in visita pastorale a Viterbo il 27 maggio 1984.

Rosario, dopo un glorioso passato da Facchino, aveva lasciato la divisa per assumere la guida della Macchina, il 3 settembre 1979, al fianco della moglie Maria Antonietta Palazzetti, vincitrice del concorso,

Quella sera Spirale di fede uscì puntualmente dal capannone ed anche se i comandi furono dapprima impartiti da Antonietta, fu poi Rosario che guidò la macchina fino al sagrato della basilica di Santa Rosa e lo fece magistralmente per altre otto volte fino al 1985, sia con l’afa di quel 9 luglio 1983, di cui pochi si ricordano, sia sotto la pioggia scrosciante del 27 maggio 1984, di fronte a un esterrefatto Karol Wojtila.

Rosario è stato l’ultimo costruttore e conduttore della Macchina, perché nel 1987, dopo l’esperienza negativa del 1986, la guida della Macchina fu affidata al Sodalizio, tramite il capo facchino.

Il mio ricordo più vivo di Rosario Valeri è questo: lui che corre all’indietro su per la salita di Santa Rosa, con il microfono in mano e il fiato corto, il vestito blu e la cravatta, “mollo fracico” di sudore, stanco, ma entusiasta e felice come un bambino.

Ricordo soprattutto di come impartiva i comandi e tra questi uno in particolare: “calate adagio e fatece!”, che voleva dire: “posate piano, ma non mollate la presa!”, “Fatece!”.

Sì, perché lui sapeva benissimo che la Macchina e, soprattutto starci sotto, non è un gioco, sapeva bene, come noi del resto, che la sua Spirale di fede era una Macchina non proprio leggera, anche se, pur grazie alle sue doti di “conducente”, il peso poteva sembrare più lieve.

Ricordo anche che in quegli anni furono tanti i riconoscimenti tangibili ai facchini e questo anche grazie al suo impegno finanziario.

Così come è impossibile dimenticare il telegramma di augurio ai facchini che Rosario e Antonietta hanno inviato a partire dal 1986 fino allo scorso anno, tutti gli anni il 3 settembre, puntualmente ed immancabilmente, prima del trasporto.

Oggi, ai funerali che si terranno nella chiesa della Quercia alle 15,30, un picchetto d’onore di Facchini in divisa e il labaro del Sodalizio renderanno omaggio a un altro grande viterbese e Facchino che ci lascia, portandogli l’ultimo saluto, insieme a tutta Viterbo, di quei Facchini che Rosario ha tanto amato e di quel Sodalizio che ha contributo a far nascere.

E ogni 3 settembre sarà come se fosse lì a marciare al nostro fianco.

Grazie Rosario, non ti dimenticheremo.

Massimo Mecarini


Macchina di Santa Rosa - E' stato ideatore e costruttore di Spirale di fede
E' morto Rosario Valeri
Viterbo - 12 maggio 2010 - ore 13,25


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