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Viterbo - La società interviene sulla vertenza Autoservice
Francigena: "Continueremo la nostra battaglia"
Viterbo - 14 maggio 2010 - ore 16,00

- In relazione alle notizie recentemente pubblicate da alcuni quotidiani in ordine alle vicende processuali Autoservice e del parcheggio del Sacrario, la Società Francigena – per il tramite del legale Maria Cristina Pieretti - intende precisare quanto segue:

“la vicenda Autoservice – chiarisce l’avvocato - comporta un onere di almeno 3 milioni di euro (fino ad arrivare a possibili 4 milioni e mezzo di euro) che nei prossimi 15 anni in media verranno incassati, a carico di tutti i cittadini viterbesi, da 9 soggetti privati.

Ed infatti, i 9 soci dell’Autoservice chiedono di essere assunti alle dipendenze della Francigena, Società pubblica del Comune di Viterbo, con stipendi di complessivi 300mila euro l’anno, all’incirca per una media di 15 anni fino alla loro pensione.

Pretendono inoltre circa 20 anni di liquidazioni, dovuti, invece, dalla loro stessa Cooperativa ma ora richiesti all’Amministrazione comunale e alla Società dei viterbesi, quindi a tutti i cittadini di Viterbo. Per questa ragione il Consiglio di Amministrazione della Francigena, Di Toro, Scapigliati e Giorgio, prima di riconoscere una cifra così rilevante a pochi privati, sta verificando attentamente l’effettiva sussistenza del diritto dei soci Autoservice ad essere assunti a carico della finanza comunale, dopo che tali privati hanno già gestito per circa 20 anni senza alcuna gara pubblica i più remunerativi parcheggi di Viterbo con un giro d’affari di circa 500mila euro l’anno (rapportato alle cifre attuali)”.

“A oggi – prosegue il legale - nessuna sentenza di merito ha stabilito che i soci privati dell’Autoservice hanno diritto ad essere assunti nella Società dei servizi pubblici del Comune di Viterbo, già impegnata in un difficile percorso di risanamento. Finora sono intervenute solo ordinanze, fra l’altro anche di segno contrario l’una con l’altra, basate su una cognizione solo sommaria e temporalmente limitate - nella loro efficacia – fino al giudizio di merito.

Il Cda di una Società pubblica, per tutelare i cittadini e il denaro pubblico, non può riconoscere, se non è un Giudice a statuirlo, assegni ad personam di decine di migliaia di euro, inquadramenti contrattuali non spettanti, né 20 anni di liquidazioni in realtà dovuti ai soci Autoservice dalla loro stessa azienda per centinaia di migliaia di euro, più ferie presuntivamente non godute per altrettanto valore, o addirittura l’applicazione del remunerativo contratto autoferrotranvieri a chi non ha neanche la patente richiesta.

Peraltro, è stato recentemente accertato e confermato anche in sede giudiziaria che i soci in questione non erano più dipendenti dell’azienda Autoservice al momento in cui la gestione dei parcheggi è stata assunta dalla Francigena, con la conseguenze che i soci Autoservice non possono vantare alcun diritto ad essere assunti dalla Società pubblica. Fra l’altro, i soci in questione hanno nel frattempo percepito gli assegni dell’Inps, sempre a carico della collettività, contemporaneamente chiedendo sempre a carico dei cittadini, il pagamento degli stipendi pregressi”.

Nel frattempo, tecnici indipendenti hanno certificato che l’impianto del Sacrario subisce presunti sabotaggi ad opera di ignote mani esperte, che determinano il frequente blocco delle sbarre d’uscita del parcheggio.

In ogni caso, la Società conferma la propria determinazione ad eseguire quanto verrà in futuro accertato dal Giudice competente, pur dissentendo fermamente dal recente provvedimento giudiziario.


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