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Viterbo - Rifondazione comunista commenta l'attuale situazione economica
"Crisi greca, crisi europea, o crisi del liberismo?"
Viterbo - 14 maggio 2010 - ore 16,00

Riceviamo e pubblichiamo - Notizie e immagini solo in parte riescono a comunicare l’entità dello scontro sociale – perfino violento – che il mondo del lavoro vive a causa delle crisi del capitale e delle classi che ne beneficiano. I cantori di queste ultime indicano come responsabili milioni di persone, ritenute ‘privilegiate’ solo perché godono di 13^ e 14^ o perché talvolta a 53 anni possono accedere alla pensione (si tratta perlopiù di donne).

Sia detto en passant: da quanti anni o quali mansioni hanno svolto quei presunti ‘beneficiati’ su cui ora si vuole scaricare il costo della crisi? La cosa pare non riguardare i sostenitori delle misure di ‘austerità’.

Non solo: completando il rovesciamento dei fatti, gli economisti non riescono a vedere l’opulenza di quanti - finanzieri, capitalisti, armatori ecc. - continuano imperterriti ad accentrare società, banche, produzioni industriali, e cioè ad accumulare una ricchezza che è prodotta da quegli stessi lavoratori che al tempo stesso si mettono sotto attacco. Questo è il senso ultimo delle privatizzazioni, in Grecia già realizzate o in via di attuazione: precarizzazione, deterioramento delle condizioni di vita e di lavoro, indebolimento dei legami sociali, smantellamento dei diritti elementari.

Occorre ristabilire la verità di queste crisi: è il laissez-faire del mercato che ha iniziato la sua corsa col golpe cileno del ’73 – quello sì, violento – e che, sotto la scorta militare di USA, Nato e alleati, ha ricolonizzato e portato alla rovina intere aree del pianeta: si pensi al tracollo dell’Indonesia, o a quello argentino, per fare solo alcuni esempi.

E da noi? La rovina dei lavoratori greci rimanda in fondo all’imponente evasione fiscale che impedisce una gestione efficace della cosa pubblica e ne causa l’indebitamento crescente. A quel punto ha gioco facile la propaganda liberista dei governi conservatori e moderati, tutti uniti in coro contro gli sprechi e le inefficienze del ‘pubblico’. Ecco un tassello dell’imbroglio.

A cui si accompagna il privilegio di una fiscalità indiretta (IVA), ritenuta migliore rispetto a quella diretta sui redditi – progressiva e quindi pericolosamente portatrice di giustizia sociale. Ma non è esattamente ciò che avviene anche in Italia? Non si tratta del medesimo attacco incrociato ai diritti sociali e più in generale al mondo del lavoro? Mutato ciò che c’è da mutare, la crisi greca parla anche di noi.

La Federazione della Sinistra di Viterbo esprime la propria attiva solidarietà ai lavoratori e ai sofferenti, tanto di Grecia quanto di altri paesi d’Europa, messi sotto scacco dalla finanza e da una politica imbelle, in cui anche il ruolo dei sindacati ha finito per ridursi a quello di ancella dei governi e dei Consigli di Amministrazione dei gruppi imprenditoriali.

Non è finanziando le banche e gli speculatori a suon di miliardi che si indirizza il giusto corso dell’economia, bensì fermando le vendite dei beni pubblici e le privatizzazioni, e rilanciando la lotta all’evasione e una politica fiscale equa. Occorre inoltre salvaguardare i lavoratori e le loro famiglie tutelandone reddito ed occupazione come sancito dalla nostra Costituzione in modo netto e inequivocabile (artt. 1, 4, 36).

Federazione della Sinistra
Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Viterbo


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