Dopo ben sette mesi di un duro e complesso lavoro di ristrutturazione, alle 18,30 di questa sera verrà infatti riaperto ufficialmente quel teatro “San Pellegrino” tanto caro a Leopoldo che innumerevoli sforzi aveva fatto in vita per renderlo fruibile e accogliente.

lla presenza delle autorità politiche, civili e religiose, e grazie a uno sforzo comune, verrà così restituito alla città quello che rappresenta certamente da tempo il suo più significativo spazio culturale. E questo nonostante i tanti problemi come l’aumento dell’affitto per il contratto in scadenza e la restituzione del magazzino (da oltre 10 anni concesso gratuitamente dal Comune), che ha costretto ad affittare un locale adiacente; così che oltre ai lavori per il teatro ci si sono messi pure quelli per lo “svuotamento” di oltre 25 anni di materiale teatrale. Mettiamoci poi anche l’Enel e cosettine varie, ed ecco che le spese sono d’incanto triplicate!

Ma i ragazzi di Leo volevano a tutti i costi mantenere il “loro” teatro, non volevano che la sua “creatura” finisse nelle mani di chissà chi e hanno portato a termine l’impresa, a rischio anche di doversi tassare in un futuro più o meno recente visto che le casse sono ormai allo stremo e i contributi… sono quelli che sono.

Il rinnovato teatro “San Pellegrino” si presenta comunque davvero magnifico, grazie al lavoro e all’apporto di tutti: Roberto Paggi (direttore lavori), Franco Darida (tiranno e mentore), Luciano Pazzetta (1° politico nepesino), Vittorio Palazzini (uomo di fiducia), Vittorio “Mustafà” Rissone (malaticcio), Claudione Giglietti (portatore di ernia), Fabrizio Lucatello (“n'tontonito”), Pino Brancati (idraulico e “tombeur de femme”), Pio Bannetta (il maratoneta), Carlo Altomonte (il prosecutore) e via via tutti gli altri, Mario Bondi, Luciana Parlani, Stefania Adolini, Elena Federici…; e chiediamo subito scusa a chi abbiamo involontariamente dimenticato! Inoltre, Federico Caramadre ha realizzato a titolo assolutamente gratuito la grande opera luminosa-fotografica "Scommessa Vinta", e Vincenzo Montini ha realizzato le decorazioni interne.

Insomma, l’Associazione culturale “La Nuova Torretta” (questa la denominazione scelta dopo aver dovuto cambiare nome e aver depositato atto costitutivo e statuto nuovi) segue la scia del passato e parte subito in grande stile, in pratica con gli stessi fondatori di 25 anni fa: Luciano Pazzetta (presidente), Roberto Paggi (vice), Mario Bondi (tesoriere), Vittorio Palazzini (segretario), Alessandra Bennici, Carlo Altomonte, Alessandra Alimelli, Luciano Cresca, Claudio Giglietti, Luciana Parlani, Giorgio Risca, Rita Alberici, Pio Bannetta, Franco Darida, Fabrizio Lucatello.

Complimenti vivissimi a tutti loro, allora, anche per l’altra idea - omaggio dedicata a Leo: la targa posta a sua memoria nel teatro e riportante un pensiero tratto dal suo ultimo libro, scritto e terminato poco prima di morire, sulla storia del teatro nepesino.

Libro, “Tra ricordi e realtà, Un secolo di teatro 1909 - 2009 ”, che verrà presentato e messo in vendita proprio in questa serata così speciale, un diario di memorie, aneddoti e curiosità sul teatro nepesino. Un libro, tra l’altro, che rappresenta l’occasione ideale per ricordare il presidente, il maestro, il regista Leopoldo Alimelli non solo con quella targa, appunto, tutta per lui.

La grande serata si concluderà poi con la benedizione dei locali da parte di padre Luciano e con il gustoso, immancabile, simposio offerto da “La Nuova Torretta” agli intervenuti nel giardino esterno, o nella cripta in caso di pioggia.