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Vetralla - Luciano Segatori scettico su un possibile acquisto
"Ma chi la compra la farmacia?"
Viterbo - 14 maggio 2010 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo - Ho letto le lettere di consiglieri ed ex comunali, di esponenti di associazioni, di cittadini che manifestavano le loro opinioni, nettamente contrarie, a proposito della ventilata vendita, ad un socio privato, del 49% della farmacia comunale di Tre Croci.

Tali opinioni, per lo più, si basano sul fatto che la gestione pubblica offrirebbe maggiori garanzie di tutela delle fasce più deboli. Questo lodevole intento magari fosse vero. Purtroppo, come ho scritto pochi giorni fa, la realtà è ben diversa.

Io non ho una opinione sul fatto che sia meglio o peggio la gestione mista con il socio di minoranza privato. Credo che, sostanzialmente non cambierebbe nulla, dato che il socio privato non avrebbe potere decisionale. Ed è proprio questo il problema, l’attuale gestione pubblica non ha certo brillato per efficienza: il consiglio di amministrazione della società comunale Sanitas Vetralla srl, che gestisce la farmacia comunale di Tre Croci, composto da presidente e due consiglieri incassa quasi ventimila euro annui di indennità di carica.

Questa sapiente e preparata compagine (i nomi ed i compensi li trovate sul sito internet del comune), come da delibera della Giunta Comunale del 30/12/2009 n. 380, si è resa morosa verso il comune di 76.000 euro in quanto da circa due anni e mezzo non paga al comune l’affitto dei locali ed ha, anche per questo motivo, il bilancio in perdita.

E le aspettative per il futuro non sono certo rosee. Anziché preoccuparsi per la vendita ai privati, credo bisognerebbe preoccuparsi di evitare un’altra Vetralla Servizi. Le società comunali, secondo la legge, dovevano nascere per diminuire i costi dei servizi ai cittadini, non per aumentarli, come è successo a Vetralla ed anche altrove, vista l’infiltrazione clientelare.

In questo contesto, mi resta quindi difficile credere che ci sia qualcuno disposto a spendere 801.000 euro per acquistare la quota di minoranza di un carrozzone. Bisogna che al sindaco, a quasi 58 anni, qualcuno gli dica che Babbo Natale non esiste.

Luciano Segatori


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