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Civita Castellana - Alberto Sed ha incontrato i ragazzi delle scuole superiori
I giovani incontrano la Shoah
Viterbo - 14 maggio 2010 - ore 20,00

Il sindaco Gianluca Angelelli dona una targa a Alberto Sel
- Giornata intensa e ricca di emozioni per i giovani delle scuole superiori di Civita Castellana.

Alberto Sed, uno dei pochi reduci italiani del campo di concentramento di Auschwitz, li ha incontrati ieri in occasione della presentazione del libro sulla sua vita “Sono stato un numero”.

rima a scuola per un incontro nell’aula magna dell’istituto superiore di via Petrarca, poi, nel pomeriggio, per la presentazione del libro, nell’aula consiliare del Comune, gli alunni degli istituti superiori di Civita hanno avuto la possibilità di vivere per un giorno a stretto contatto con Alberto Sed.

“E’ stato un grandissimo onore conoscere questa persona che con immenso coraggio e forza d’animo continua a ricordare oggi il calvario vissuto nel campo di concentramento – ha detto il sindaco Gianluca Angelelli, che ha preso parte alle varie manifestazioni della giornata –. Quando si organizza il Giorno della memoria si pensa sempre di offrire qualcosa ai giovani, invece sono stati proprio i ragazzi delle nostre scuole ad offrire a noi adulti la possibilità di conoscere e di invitare a Civita una persona così straordinaria. Un’occasione che non capita molte volte nella vita”.

L’incontro con Alberto Sed è nato infatti dal concorso indetto dal comune “I giovani incontrano la Shoah”. Alcuni tra i giovani vincitori del concorso avevano realizzato un’intervista proprio con Alberto Sed, andando a trovarlo a Roma.

Alla presentazione del libro “Sono stato un numero”, di Roberto Riccardi, hanno partecipato anche la professoressa Maria Grazia Di Marco e il professor Luigi Cimarra.

Mentre tre studentesse dell’Isiss Colasanti, Eleonora Pace, Chiara Zitelli e Giulia Parretti, hanno invitato la platea a riflettere con i loro interventi sulla shoah e sui campi di concentramento.

Commozione e partecipazione sono state le sensazioni dominanti durante i due appuntamenti, non solo tra gli adulti ma anche tra gli alunni delle scuole superiori, che hanno ascoltato in silenzio, dalla voce di chi le ha vissute sulla propria pelle, le atrocità dei campi di sterminio.


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