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Valentano - La fiera si terrà dal 15 al 17 maggio
Nuovo appuntamento con "Panno... che passione"
Viterbo - 16 maggio 2010 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo - Anche quest’anno nell’ambito della grande fiera di Valentano, che fin dal 1461 cade nella terza domenica di maggio, si rinnova l’appuntamento con la mostra “Panno... che passione”, a conclusione del laboratorio di ricamo, promossa e organizzata dall’Unitre Tuscia – Università delle Tre Età, Università della Terza Età di Valentano.

L’evento, giunto ormai alla IV edizione e inaugurato sabato 15 maggio alla presenza del sindaco del paese e di altre personalità locali, fra cui Romualdo Luzi, si concluderà lunedì 17 maggio alle 13 e mostra una ricca campionatura di manufatti, preziosi lavori realizzati su vecchie tele (“panno di casa” come si dice da queste parti), rese uniche grazie all’impiego del ricamo e alla creatività di un gruppo di donne accomunate dal senso del bello e dall’amore per le cose del passato.

In mostra tovaglie, copriletti, centri tavola, asciugamani, tende, paralumi e poi un grande assortimento di cuscini realizzati con l’impiego dell’arte del Bandera, dell’arte canusina, dell’uncinetto applique, con fiori e volute, nelle nuance del giallo, del verde, del rosa e del bleu; ed ancora complementi di arredo rifiniti ed abbelliti con ricami.

Come sottolinea la docente, Teresa Moschini che porta avanti una lunga tradizione di famiglia per quanto riguarda l’arte del ricamo: “Lo scopo della mostra, e in primo luogo del Laboratorio di Ricamo, è quello di riscoprire, di far conoscere e di valorizzare il panno, impreziosendolo attraverso il ricamo.

La mostra è rappresentata e condotta da donne e non potrebbe essere altrimenti, in quanto si propone un percorso che riguarda la donna, il suo impegno, la sua creatività, dalla quotidianità all’arte. Dimenticato per tanto tempo in cassapanche e vecchi armadi, ancora arrotolato, lasciato erroneamente inutilizzato nel periodo del “sintetico imperante”, è stato reso vivo dalle mani delle partecipanti alle lezioni che si sono rivelate straordinariamente capaci”.

La storia del rotolo di panno si lega strettamente a quella della coltivazione della canapa molto diffusa nel nostro territorio, specialmente nei paesi intorno al lago di Bolsena. Ci è noto che già al tempo dei Farnese coltivare la canapa era uso frequente nel Ducato di Castro tanto che l’aria di Castro era ritenuta malsana a causa degli odori nauseabondi prodotti dalla macerazione della canapa nell’Olpeta.

Produrre il panno, era così importante nell’economia familiare di sussistenza di un tempo che, un pezzo di terreno era tenuto sempre a disposizione per la coltura della canapa o del lino. Per ciò quest’anno la manifestazione si è arricchita di una location d’eccezione (il locale denominato “la Rocchetta” in Piazza della Vittoria a Valentano) per ospitare un’ulteriore mostra dal titolo “C’era una volta… il panno” dove sono esposti anche attrezzi restaurati e tessuti di un tempo, resi disponibili da alcune ricamatrici ultra ottantenni, preziose custodi di un patrimonio di conoscenze e abilità del passato, minacciato oggi da una concorrenza di grande quantità, ma di scarsa qualità, che il Laboratorio Unitre Tuscia sta salvaguardando per tramandarlo alle generazioni future. Dopo un quadriennio di lavorazione del panno, queste “allieve” sono riuscite ad elevare il gusto del lavoro fatto a mano e ben fatto, rivalutando contemporaneamente l’immagine della donna che ricama.

Tant’è che i loro manufatti non sono passati inosservati! Infatti, lunedì mattina saranno oggetto di attenzione da parte dell’equipe della rivista nazionale “Ricamo Italiano” che realizzerà uno speciale servizio sulla tradizione del panno tusciano e la sua attuale valorizzazione.

Simona Mingolla


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