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Thailandia - Ma il primo ministro annuncia che andrà avanti contro le camicie rosse
Un’altra giornata di guerriglia a Bangkok
Viterbo - 16 maggio 2010 - ore 11,00

- Un’altra giornata di guerriglia a Bangkok.

Il bilancio per ora è di almeno otto morti e oltre trenta feriti nei nuovi scontri fra camicie rosse ed esercito.

Sale così a 24 il numero delle vittime e a oltre 200 quello dei feriti al terzo giorno di violenze fra soldati e manifestanti antigovernativi nel centro della capitale thailandese. Fonti sanitarie precisano che le vittime sono tutte civili, e che tra loro non vi sono stranieri. Giornalisti e fotografi sono stati invitati a lasciare la zona di Bangkok.

E il Dipartimento di Stato americano ha ordinato l’evacuazione di tutto il personale non essenziale dell’ambasciata di Washington a Bangkok, esortando inoltre i connazionali a rinviare ogni viaggio nella capitale e a non recarsi nel resto della Thailandia se non strettamente necessario.

L’esercito ha rivolto un ultimatum ai manifestanti fedeli all’ex premier: se non si disperderanno, scatterà il blitz nell’area occupata da inizio aprile.

Durissime le parole del primo ministro thailandese, Abhisit Vejjajiva, che in tv ha dichiarato che la repressione della protesta delle camicie rosse non si fermerà nonostante il già pesante bilancio di vittime. “Il governo deve andare avanti - ha affermato il premier - Non ci possiamo ritirare. Quello che stiamo facendo è per il bene del paese. Non possiamo lasciare la Thailandia nelle mani di gruppi armati”.


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