Riceviamo e pubblichiamo - Egregio direttore,
abito in zona Cappuccini e quotidianamente percorro almeno due volte al giorno piazza F. Crispi e via IV Novembre.
Negli anni passati, in questo periodo, era un tripudio di verde grazie agli alberi che cingevano la suddetta piazza.
Quest'anno, invece, grazie a dei "giardinieri", è stata operata una potatura a mo' di decapitazione così da uccidere i nove aceri che cingono la piazza.
Questi alberi erano già grandi quando io andavo alle scuole medie, (il che succedeva circa 45 anni fa) e forse non tutti sanno che quelle piante erano state poste a dimora in memoria dei Caduti Viterbesi della Grande Guerra 1915-18 ed ognuna di loro ha un nome di battesimo.
Ora mi domando come mai si possa arrivare a tanto pressappochismo e, soprattutto, come, il comune di Viterbo, possa affidare questi lavori di "potatura" in maniera così sconsiderata?
Un altro pezzo di storia viterbese da tramandare ai nostri figli e nipoti va persa!
Se consideriamo, poi, che questi "lavori" vengoni pagati con i soldi dei contribuenti, la cosa fa ancora più male.
Oltretutto sradicare queste piante e porne di nuove a dimora penso sia alquanto problematico e chissà quanto dovremo aspettare per poter rivedere un albero di siffatta grandezza stagliarsi per 7-8 metri ed anche di più tra le case proiettando la sua ombra soprattutto durante le calde ore estive.
Io forse non li potrò più vedere. Inoltre questo scempio è stato perpetrato per altre sei aceri in via IV novembre.
Grazie per questo ulteriore regalo (non richiesto) del comune di Viterbo.
Riccardo Monti
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