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Operazione Game Over - Polizia
Mafia, arrestato operaio di Montalto di Castro
Viterbo - 18 maggio 2010 - ore 13,30

Ivano Antonio Di Marco
Angelo Maria Gloria
Calogero La Malfa
Giuseppe Stella
Pietro Stella
Salvatore Stella
- Mafia, arrestato operaio domiciliato a Montalto di Castro.

C'è anche un operaio 37enne domiciliato a Montalto di Castro tra le persone finite in manette nell'ambito dell'operazione Game Over, della polizia di Enna.

Si chiama Ivano Antonio Di Marco, nato a Catania 37 anni fa, residente a Raddusa, ma domiciliato a Montalto di Castro, arrestato dalla squadra mobile di Viterbo e di Enna.

L'accusa, per lui come per gli altri arrestati, è di associazione mafiosa.

Destinatari, insieme a Di Marco, delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Caltanissetta, sono: Giuseppe Stella, manovale 45enne nato a Raddusa; Angelo Maria Gloria, imprenditore edile 38enne nato a Enna; Salvatore Stella, manovale 44enne nato a Raddusa; Pietro Stella, manovale 48enne nato a Raddusa; Calogero Silvio La Malfa, 51enne nato a Piazza Armerina, unico incensurato, impiegato presso l’Ufficio Regionale per l’incremento turistico.

Di Marco, secondo la ricostruzione della polizia, sarebbe stato l'uomo di fiducia del capo provinciale ennese di Cosa Nostra, Salvatore Seminara.

Quest'ultimo si sarebbe fidato ciecamente dell'operaio montaltese. Al punto da riservargli funzioni di primo piano, come la gestione della bisca di Piazza Armerina, controllata, in precedenza da uno degli arrestati, Giuseppe Stella. Da quanto accertato dalla polizia, sarebbe stato proprio Di Marco a convocare Stella per informarlo della revoca dell'incarico.

Il 17 giugno, durante il blitz della polizia, Di Marco è stato trovato all’interno della bisca, insieme ai fratelli di Giuseppe Stella.

L’attività della casa da gioco e i suoi potenziali introiti sarebbero stati molto rilevanti. Seminara e Drago si lamentavano della cattiva gestione della bisca, in quanto una persona più capace di Giuseppe Stella avrebbe fatto guadagnare 8-10mila euro ogni due settimane.

Di Marco, stando alle indagini della polizia, era legato da una rapporto di dipendenza gerarchica rispetto a Drago, e godeva della sua piena fiducia.

Subito dopo il blitz della polizia alla casa da gioco, Di Marco sarebbe stato incaricato da Drago di compiere un'indagine interna all’organizzazione. In particolare, l'operaio montaltese doveva accertare se il blitz era scaturito da una soffiata di qualcuno a loro vicino e cercare di identificare l’eventuale spia.

Dopo l’arresto di Drago, Di Marco attendeva ordini dal carcere da quest’ultimo per sapere come comportarsi.

Allo stesso modo Di Marco, dopo l’arresto di Seminara, si metteva a disposizione nei confronti di una donna con la quale il boss intratteneva una relazione sentimentale, per aiutarla a fronteggiare eventuali emergenze economiche.

Di Marco, dopo l’arresto di Drago, sarebbe stato il depositario della contabilità e della cassa dell’organizzazione, nella quale erano disponibili 20mila euro provento dell’attività della bisca ma anche di altre attività.

Sempre secondo le indagini, Giuseppe Stella si sarebbe recato da lui per chiedergli il denaro che gli sarebbe spettato. Di Marco gli avrebbe risposto che aveva avuto ordine da Drago di non dargli nessuna somma e che comunque il quel momento tutte le risorse dovevano essere destinate agli affiliati detenuti.

Inoltre, lo avrebbe informato di aver avuto ordini dallo “zio” (Salvatore Seminara) di custodire il denaro e di aspettare la sua scarcerazione per risolvere eventuali questioni sospese

Una volta finiti in manette Drago e Seminara, Di Marco si sarebbe occupato della raccolta di denaro per il sostegno degli affiliati detenuti. Per questo, si sarebbe fatto consegnare 3mila euro da Gerry La Malfa.

"Game Over" è il prosieguo di altre due operazioni, "Green Line" e "Old one", che portarono la squadra mobile di Enna ad arrestare 22 persone, tra giugno e luglio 2009. Tra gli arrestati c'erano anche Seminara, il suo braccio destro Tano Drago e il referente per la famiglia di Enna Giancarlo Armadio.

Gli arrestati di questa mattina, secondo l'accusa, farebbero parte della stessa associazione mafiosa.


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