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Viterbo - Sabato e domenica la campagna per la raccolta firme per abrogare la legge sulla privatizzazione
L'acqua è un bene pubblico e tale deve rimanere
di Francesca Buzzi
Viterbo - 7 maggio 2010 - ore 14,20

Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano
- "L'acqua deve essere di tutti. Non solo perché è un bisogno primario, ma anche perché le comunità senza acqua non sono niente, non hanno più senso di esistere".

Questo, in breve, la motivazione che spinge Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano, e una serie di associazioni e movimenti a battersi per il referendum abrogativo dell'articolo 23 bis della legge 133/2008.

"La nostra campagna locale - spiega Battisti - va avanti di pari passo con quella nazionale. Siamo convinti che l'acqua sia un bene pubblico e tale deve rimanere. La privatizzazione non può che portare peggioramenti".

La campagna di raccolta firme per il referendum è partita già nel weekend del primo maggio. A Corchiano sono ste raccolte oltre 600 firme e in tutta Italia si è arrivati a quasi 250 mila sottoscrizioni.

Sabato e domenica prossime i banchetti saranno presenti in dieci piazze del Viterbese: a Motefiascone, Nepi, Blera, Corchiano, Vetralla, Civita castellana, Rociglione, Bagnoregio, Castiglione in Teverina e nel capoluogo.

"Inoltre - aggiunge Battisti - chiunque vuole firmare, ma non trova i punti di raccolta firme in piazza può rivolgersi al proprio ufficio comunlae di apprtenenza e chiedere del modulo apposito".

Ad appoggiare la campagna ci saranno una serie di associazioni tra le quali l'Aiab, che oltre ad opporsi alla privatizzazione dell'acqua invita ad applicare metodi di risparmio nel settore dell'agricoltura, e l'Arci che sta proponendo sul territorio una serie di iniziative ed eventi per la sensibilizzazione della gente.

Un aiuto concreto alla causa poi arriva anche dalla Cgil. "Faremo il possibile per questa causa - spiega Walter Mancini -. Perché la privatizzazione dell'acqua oltre ad andare contro un principio etico crea problemi alivello occupazionale.

Nelle città in cui si è passati alla gestione privata c'è stato un aumento dei prezzi, una diminuzione degli investimenti e una crescita del precariato dei dipendenti del settore".


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