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Viterbo - La critica dell'Idv
"Ma il Comune che fa per il turismo?"
Viterbo - 7 maggio 2010 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo- E’ appena passata l’ennesima edizione di San pellegrino in Fiore, una delle manifestazioni più importanti del capoluogo che attira migliaia di turisti. Quella di quest’anno è stata un’edizione a dir poco deludente. I turisti sono arrivati anche quest’anno numerosi, ma lo spettacolo floreale che hanno trovato non è stato assolutamente all’altezza.

D'altronde gli organizzatori avevano già messo le mani avanti dicendo che non erano arrivati fondi a sufficienza dalle amministrazioni locali e che quindi sarebbe stata un’edizione in tono minore. Comunque ci sono state delle pecche organizzative che dovevano essere affrontate in maniera differente.

Per esempio non era possibile iniziare i lavori di ristrutturazione nei pressi del Duomo dopo questa manifestazione?

O mettere una clausola nel contratto stipulato con la ditta appaltatrice dei lavori per fargli terminare il lavoro prima della fine di aprile? Possibile che un turista che arriva a Piazza San Lorenzo debba vedere impalcature e transenne? Lo stesso vale per la chiesa di S. Maria Nuova, dove i lavori di ristrutturazione sono iniziati un paio di mesi fa: non si potevano iniziare dopo il 3 maggio?

E che dire di quella buca di un metro quadrato lasciata aperta a Via Cardinal La Fontaine? Proprio dove è stata appena rifatta tutta la pavimentazione è stata lasciata una buca transennata: per quale motivo? I proprietari del ristorante Tredici Gradi hanno dovuto prendere provvedimenti per proprio conto, circondando le transenne con dei fiori per togliere dalla vista dei passanti una tale bruttura, proprio di fronte all’entrata del locale.

E che dire del continuo passaggio di automobili nonostante il divieto di transito? C’era una vigilessa che si dannava l’anima all’inizio di Via San Lorenzo e le macchine invece arrivavano nel quartiere medievale passando da Via Chigi, e impedivano una tranquilla passeggiata a chi come noi aveva portato i bimbi con il passeggino a godersi quel quartiere che tanto amiamo ma dove di solito è difficile passeggiare senza rischiare di essere calpestati dalle automobili e intossicati dal loro gas di scarico.

Certo, chiedere che il centro storico sia chiuso al traffico 365 giorni all’anno capisco che per questa amministrazione comunale sia un eresia, ma almeno far si che si controlli veramente quando c’è un chiaro divieto di transito non sembra chiedere la luna!

Infine, una cosa che non può passare inosservata e che danneggia enormemente i commercianti viterbesi del centro storico è il mercatino degli ambulanti che è stato allestito a Piazza dei Caduti.

Ambulanti che vendono prodotti tipici pugliesi o calabresi, che non hanno nulla a che vedere con la nostra tradizione e che attirano molti possibili fruitori dei prodotti che invece vengono venduti dai commercianti viterbesi che hanno investito tutte le loro risorse per far vivere la nostra città, il nostro centro storico per tutto l’anno e non per 4/5 volte all’anno.

L’amministrazione comunale dovrebbe fare di tutto per aiutare le attività commerciali del centro e non dovrebbe permettere di creare questo tipo di concorrenza. Il mercatino era nato come mercatino delle antichità, e ciò poteva essere un’ottima cosa, un’ottima attrattiva, ma si è subito trasformato in una sorta di fiera ai danni dei commercianti e artigiani dell’agro-alimentare viterbese.

Così non si sviluppa il turismo. E dire che dovrebbe essere una delle fonti primarie della nostra economia. Ci vogliono delle strategie, delle programmazioni accurate, gestite da esperti durante tutto l’anno, con calendari validi e pubblicizzati nei modi dovuti. Ai turisti bisogna presentare una città incantevole e a Viterbo non mancherebbe niente per esserlo.

Ma a un turista che viene a vedere i fiori che non ci sono, che viene a passeggiare tra le macchine e lo smog e al quale viene offerto di comprare prodotti campani, pugliesi o calabresi, cosa resta di Viterbo? Forse solo un brutto ricordo e tanta tanta approssimazione

Gianluca Marini
Direttivo Provinciale Idv Viterbo


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