:::::
   
Logo TusciaWeb Tutto low cost
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Corriere2000|
Tutto viaggi


Civita Castellana - Domenica 9 maggio alle 16,30 a Castel Sant'Elia
Pellegrinaggio della Madonna "ad rupes"
Viterbo - 8 maggio 2010 - ore 11,45

Riceviamo e pubblichiamo - È un invito a ritrovare il silenzio con il Signore, nello stile di Maria, esempio di libertà e di pace interiore: la piena di grazia, quella grazia che possiede fin dal seno materno, che la porterà sul calvario, ad una maternità universale.

Se fissiamo lo sguardo su Maria possiamo capire che in lei c’è un desiderio gioioso di collaborare a ciò che Dio vuole da lei: è la gioia dell’abbandono totale al volere divino. Il racconto dell’Annunciazione è iniziato con un rallegrati, e tutto il resto è permeato dalla gioia. Ebbene, tutto si conclude con un gioioso si compia, con un’adesione totale alla parola divina: “Si compia in me secondo la tua parola”.

Sia Maria, la maestra della nostra preghiera, del nostro cammino di fede, umile e fedele, nel dono totale al padre nella Chiesa e attraverso la Chiesa, disponibili a dare gratuitamente senza riconoscimenti o meriti.

Le nostre parole, plasmate dalla Parola e guidate da Maria, possano proclamare il nostro “sì, fiat”. è il “sì” della comunione, del servizio e della missione.


Il Santuario

La facciata della Grotta della Madonna e la Casa del Custode sono l'opera del Padre Doebbing. Lo stemma papale sopra l'ingresso ricorda che anche essa è ''Basilica Minore". Sopra la Grotta si trova l'eremitaggio di Sant'Anastasio Abate, con tre cellette, dove abitò il Santo dopo aver abbandonato l'incarico nella Curia Romana. Più in alto sono ben visibili le finestre scavate dal Rodio per dare la luce alla Scala.

Sulla parete della Casa del Custode la maiolica di A. De Rhoden rappresenta il miracolo delle stimmate di San Francesco.

Dalla piazzetta partono due vie: una che discende alla Basilica di Sant'Elia chiamata la "Via dei Santi" e l'altra che attraverso la Casa del Custode riporta all'ingresso della Scala del Rodio, chiamata "Via Panoramica" perché su un percorso di 250 metri mostra ai visitatori tutta la bellezza della Valle Suppentonia.

Le origini della Grotta risalgono al VI secolo: fu questo il luogo dove i monaci benedettini, conformemente alla loro Regola, rendevano culto alla Madonna e si ritiravano per la preghiera. Durante l'invasione dei Saraceni (VII sec.) qui nascondevano le reliquie dei loro santi.

Originariamente non si distingueva da tante altre grotte della Valle Suppentonia. Fu il Rodio che la sistemò e scavò nel suo interno una piccola cella come propria abitazione. Poi il P. Doebbing, nel 1898, la restaurò completamente e la ampliò di un lato per costruirvi un altare in onore di San Benedetto Labre, portandola all'aspetto odierno.

A sinistra del cancello dell'altare della Madonna si trova la tomba di Fra Giuseppe Andrea Rodio, da lui stesso scavata.

Non esistono notizie storiche che permettono di stabilire la provenienza, l'autore e il tempo di collocazione del quadro nella Grotta. Secondo gli esperti, l'opera deve essere fatta risalire al XVI secolo. Molto probabilmente l'attuale quadro su tela aveva sostituito un precedente affresco impresso sulle pareti tufacee della Grotta e col tempo distrutto dall'acqua.

Nell'iconografia mariana, la Madonna "ad Rupes" rappresenta una rarità perché appartiene al ristretto numero delle immagini nelle quali la Madonna adora il Figlio che dorme sulle ginocchia materne. L'opera fu restaurata nel 1896 dal pittore romano Gonella, trasportata su altra tela e racchiusa nell'artistico trittico, opera del professor Szoldatics.

Lo sviluppo del Santuario e del culto della Madonna "ad Rupes" ha trovato una conferma significativa nella solenne Incoronazione della Sacra Immagine dal Capitolo Vaticano il 17 maggio 1896 (nella Basilica di S. Elia) con le corone d'oro che furono asportate la notte del 14 luglio 1963.

La seconda Incoronazione (24 maggio 1964) fu compiuta dal Card. Giuseppe Ferretto con le nuove corone benedette da Paolo VI.

L'altare della Madonna, costruito con marmi provenienti dalle rovine di Falerio, fu consacrato nel 1872, dal Vescovo di Nepi e Sutri, Mons. Giuseppe Lenti. Il 15 febbraio 1986 la Vergine "ad Rupes" fu proclamata dal Vescovo Marcello Rosina Patrona della Diocesi di Civita Castellana.

Due volte (nel 1949 e 1986-88) la sacra immagine ha visitato tutte le parrocchie della Diocesi con la "Peregrinatio Mariae".

Don Giancarlo Palazzi


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi