E' una crisi che nasce dalle divisioni al Pdl che, di fatto, a Viterbo e non solo, non è un partito, ma un mero castello elettorale. Si continua, infatti, a ragionare facendo riferimento ai partiti di provenienza, e così An reclama più spazio, Fi teme che con le dimissioni di Fattorini sia sottostimata, ed i Popolari di Locarelli si vedono esclusi dalla giunta.

Ma è una crisi che deriva anche e soprattutto da una politica delle alleanze che, anziché ai programmi, ha guardato solo ed esclusivamente al successo elettorale, con accordi imposti dall'alto, e sanciti nottetempo.

Accordi non voluti, in primo luogo da gran parte dei candidati della lista del Pdl e di quelle collegate, tanto che gli stessi hanno proposto ricorso prima delle elezioni, proprio avverso quell'accordo.

La ragion di stato ha determinato una breve pax elettorale, che si è trasformata in una guerra fra bande, all'indomani della chiusura delle urne.

Il centro-destra non si sta occupando in alcun modo dei problemi reali dei cittadini di questa Provincia, ed in questa situazione il ruolo del Pd è, secondo me, quello di una ferma opposizione.

In quest'ottica, condivido appieno la posizione assunta dal neo nominato capogruppo Federico Grattarola, e dal gruppo consiliare provinciale.

Pierluigi Bianchi
sindaco di Faleria