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| Giulia Arcangeli |
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Riceviamo e pubblichiamo - Nella querelle sull’amministrazione provinciale lo spettacolo che sta offrendo il centrodestra viterbese è a dir poco avvilente.
Al di là delle questioni procedurali e formali su come e quando si danno le dimissioni c’è un problema politico evidente a tutti i cittadini della Tuscia.
Un presidente eletto al primo turno con una maggioranza pur molto significativa non è riuscito neanche ad insediarsi, di fatto.
Un assessore si è dimesso dieci giorni dopo essere nominato.
La maggioranza in consiglio provinciale non è stata neanche ancora in grado di eleggere il presidente del consiglio. Colui che appariva come il papabile si è affrettato a chiarire la sua indisponibilità anche attraverso la stampa locale, come per significare che non vuole neanche mischiarsi con questa sorta di armata Brancaleone.
Le lotte interne tra le componenti del Pdl e tra Pdl e alleati coatti, non dimentichiamo il pasticcio dell’apparentamento con l’Udc consumatosi la notte precedente la presentazione delle liste, non si placano nonostante il sacrificio di Massimo Fattorini.
Attaccare il capogruppo del Partito Democratico, Federico Grattarola, in un quadro politico così desolante dovrebbe essere l’ultima sua preoccupazione presidente Meroi, perché vede, noi del Partito Democratico per evitare di trovarci nella situazione che oggi priva i cittadini della Tuscia di un governo provinciale, certi giochetti elettorali li abbiamo evitati e ci siamo presentati agli elettori con i nostri limiti, sì, ma con una posizione chiara e trasparente sul programma e sulle alleanze.
Per questo bene ha fatto Federico Grattarola a chiarire che il Partito Democratico non è certo disponibile a fare da stampella in consiglio provinciale a questa maggioranza. Uscire da questo tunnel è un dovere politico e istituzionale del centro destra che ci si è infilato
Giulia Arcangeli
Vice coordinatore provinciale Pd
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