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32 anni fa veniva assassinato dalla mafia il giovane giornalista siciliano- Marini e tutti gli altri sindaci mantengano l'impegno preso ad ottobre aderendo alla campagna di Tusciaweb
Dov'è via Peppino Impastato?
di Stefania Moretti
Viterbo - 9 maggio 2010 - ore 4,00

Peppino Impastato
- "Mi attiverò affinché anche Viterbo abbia la sua via Peppino Impastato".

Testuali parole del sindaco Giulio Marini che, il 10 ottobre 2009, aderiva alla campagna "Anch'io sono Peppino Impastato". Un'iniziativa lanciata da Tusciaweb in tutta Italia per intitolare vie, piazze, spazi pubblici al giornalista 30enne, ucciso dalla mafia nel '78.

Sono passati sette mesi, dal giorno in cui il sindaco garantì il suo impegno. Eppure, a Viterbo non esiste ancora nessuna via Peppino Impastato. Nessuna strada. Nessuna istituzione pubblica che ricordi il sacrificio di questa giovane vita. Spesa interamente per la lotta alla mafia e che la mafia ha stroncato con una carica di tritolo. Perché non c'era altro modo per mettere a tacere Peppino.

Le sue parole colpivano dritte nell'orgoglio i boss di Cinisi e dintorni. Peppino li scherniva dalla sua Radio Aut. Sapeva metterli in ridicolo. Far crollare la loro autorevolezza, con un'ironia sferzante. Un affronto intollerabile, cui i mafiosi non tardarono a rispondere.

La notte del 9 maggio 1978, dopo averlo picchiato a sangue, lo legarono ai binari della ferrovia Palermo-Trapani e lo fecero saltare in aria.

Non c'è giorno migliore di questo 9 maggio 2010 per ricordare a Marini l'impegno che ha preso con Tusciaweb e con la propria coscienza. Ma soprattutto con Peppino.

Il 32esimo anniversario della sua morte deve fungere da promemoria. Per il sindaco di Viterbo, come per tutti i sindaci che, ad ottobre, aderirono alla nostra campagna. Perché ogni promessa è un debito. E poco importa se non basteranno mille piazze a pagare il debito che abbiamo con Peppino.

Il suo ricordo deve vivere. E molto dipende da voi.


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