:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri


L'angolo della psicologia
L'inconscio può farci ammalare davvero?
di Angelo Russo
Viterbo - 10 marzo 2010 - ore 3,10

Angelo Russo
- Corpo e mente sono due rovesci della stessa medaglia, in stretta connessione tra loro e, inscindibili.

La storia della psicoanalisi affonda le sue radici in questo concetto che fu analizzato da un giovane medico nella Vienna di fine secolo: Sigmund Freud.

Dopo la laurea conseguita nel 1881, Freud, si dedicò a studi di fisiologia e anatomia del sistema nervoso. Tuttavia le ristrettezze economiche in cui si trovava lo costrinsero ad abbandonare la ricerca per dedicarsi alla pratica medica, in particolare alla neuropsichiatria.

Proprio esercitando in questo settore si accorse che alcuni pazienti pur non rilevando alla vista nessun disturbo organico, avevano comunque i sintomi della malattia (cecità temporanee, paralisi, anestesie ecc.). Freud dedusse che si trattava di isteria.

I disturbi correlati a questa patologia venivano chiamati funzionali poiché dimostravano alterazioni delle funzioni senza che si potesse individuare una corrispondente lesione organica strutturale. All’epoca, pazienti simili, venivano messi alla porta e considerati di nessun interesse clinico. Nella migliore delle ipotesi venivano rassicurati e ed incitati a riprendere coraggio. La grande intuizione di Freud, origine delle sue teorie sull’inconscio, fu di riconoscere all’isteria lo status di vera malattia da dover essere presa in seria considerazione come qualsiasi altro disturbo.

Ma tornando ai giorni nostri: può l’inconscio farci ammalare per evitare un difficile esame? Il raffreddore può essere prodotto da un momento di stress oltre che all’abbassamento della temperatura che comunque è indispensabile, oppure essere un modo subcosciente per evitare qualcosa di spiacevole che si teme?

Ormai è accertato quanto la parte emozionale possa incidere profondamente sulla nostra salute. E’ come se, nelle situazioni di stress, l'ansia o le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, scegliendo un’altra via, trovassero uno scarico immediato, nel soma (corpo).

Un esempio: un giovane professionista, alle prime armi, doveva essere relatore ad una conferenza. Nonostante al solo annuncio fosse stato preso dal panico, per motivi di varia natura, e colto alla sprovvista, non seppe dire di no. Dopo questa decisione era tormentato dall’idea di non essere all’altezza. Due giorni prima dell’evento, lo colpì un violento raffreddore ed un’acuta forma di laringite tanto che, riusciva a parlare con estrema difficoltà. Dovette rinunciare alla sua relazione ed essere sostituito all’ultimo momento. Di fatto la sua malattia lo aveva “salvato” da una situazione, per lui, spiacevole.

Basta porre attenzione a ciò che ci circonda per avere riscontri quotidiani di quanto la psiche agisca sul soma: un imbarazzo (psiche) può colorare, improvvisamente ed in modo irrefrenabile il volto (soma) di porpora o, in altri casi, una forte paura può causare un pallore mortale. Chi soffre di gastrite sa molto bene di quanto aumentino i picchi dolorosi durante stati esasperati di ansia. Si può vomitare alla vista di un corpo devastato da un incidente o avere un forte tremolio alle mani quando si deve, forzatamente, leggere qualcosa in pubblico e si pensa di non essere all’altezza.

Appare evidente che i disagi della mente influiscano sul corpo. Alcuni pensieri negativi possono analogamente incidere profondamente sul soma e attivare delle “vere” malattie organiche. Dovranno poi essere curate, innanzitutto, come malattie del corpo. Altresì e bene precisare che anche se una patologia può essere frutto di pensieri sbagliati, non significa che debba essere eliminata esclusivamente da parole idee o pensieri. Certo la psicoterapia può rappresentare un valido supporto ma spesso occorre l’aiuto dei farmaci.

Ulteriore considerazione è che la sfera psichica non corrisponde all’Io cosciente e, quindi, non basta volerlo per ammalarsi (o viceversa non ammalarsi.)

Il ragazzo che evita un esame importante facendosi venire una colica non è direttamente l’artefice della malattia. La vera responsabile è la paura che tende ad esprimersi attraverso il suo corpo.

Viceversa, stati di grazia e benessere, a nostra insaputa, possono agire positivamente ed influire sulla guarigione di malattie ritenute croniche. Le cosiddette “guarigioni miracolose”, spesso, vivono di queste dinamiche. Non è infondato ritenere che buona parte della cura del corpo possa transitare attraverso la cura dell’anima.


Alcune malattie riconosciute anche come psicosomatiche

Sistema respiratorio: allergie, sinusiti, raffreddori, bronchiti, asma enfisema.

Dermatologia: eczema, orticaria ed altre malattie della pelle spesso chiamate allergie.

Sistema digerente: obesità, stitichezza, colite, diarrea, ulcera, inappetenza, emorroidi, malattie della bile.

Sistema vascolare: pressione alta, malattie dell’arteria conoraria, tachicardia.

Vie urinarie: enuresi, frequenza nervosa, incontinenza.

Sistema nervoso ed endocrino: tic, nevralgia del trigemio, emicranie, singhiozzo, bisogno di droga, alcoolismo, alcune forme di epilessia.

Organi sessuali: Nell’uomo: impotenza, eiaculazione precoce, sterilità.
Nella donna: molte forme di dolori mestruali, sterilità, frigidità, gravidanze isteriche, vaginite.


Metodi di cura alternativa o di supporto alla farmacologia: psicoterapie, training autogeno, ipnosi, tecniche varie di rilassamento.

Angelo Russo

Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi