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Carbognano - Giuseppe Parroncini interviene sui prodotti tipici
Aflatossine, più tutela per le nocciole dei Cimini
Viterbo - 11 marzo 2010 - ore 14,00

Giuseppe Parroncini
- “Quello delle nocciole è un settore che, grazie ai Cimini, nel nostro territorio vanta una produzione su 17 mila ettari pari un terzo del totale in Italia.

Un comparto strategico sul quale manca però un’adeguata tutela: il governo deve quindi essere più autorevole in Europa. Come Regione, continueremo a fare di tutto per la sua valorizzazione, incentivando la tipicità delle produzioni e rafforzando la filiera, in modo da incrementare anche l’occupazione”.

Lo ha detto l’assessore agli Enti locali della Regione Lazio e candidato del Pd in consiglio regionale, Giuseppe Parroncini, ieri nel corso di un incontro pubblico a Carbognano. Erano presenti anche il candidato del Pd a presidente della Provincia, Federico Grattarola, e il candidato a consigliere provinciale della lista Democratici per la Tuscia, Fabrizio Pini.

“Bisogna spingere – ha detto Parroncini – sulla valorizzazione dell’agricoltura e dei prodotti tipici, vitali per l’economia della zona, perché si tratta di un comparto produttivo di grande spessore e in crescita, soprattutto nella trasformazione. Purtroppo però il nostro governo non è sufficientemente autorevole in Europa. E’ indispensabile tutelare i prodotti tipici, e in particolare le nocciole, dal punto di vista sanitario e della sicurezza alimentare, ovvero ciò che non garantiscono altri prodotti che arrivano dai paesi extra Ue come la Turchia”.

E’ il caso delle aflatossine: lo scorso ottobre l’Ue ha avviato l’iter per innalzarne il limite nella frutta a guscio. “Un processo che va assolutamente fermato perché avrebbe effetti devastanti. Rivedere questa percentuale e incrementare i controlli alle dogane delle nocciole in arrivo dalla Turchia è indispensabile per poter competere sul mercato”.

Servono inoltre impegni più consistenti sul fronte del sostegno europeo alla corilicoltura e un rafforzamento degli accordi di filiera. “Questo, insieme alla tutela della qualità ambientale, dei prodotti tipici e delle tradizioni locali – ha concluso Parroncini – permetterà ai Cimini di avere uno sviluppo anche sul fronte dell’occupazione e del turismo”.

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