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Viterbo - L’associazione lancia due iniziative per mercoledì 17 marzo
Contro le mafie Libera torna a farsi sentire
Viterbo - 11 marzo 2010 - ore 16,30

- Cento passi verso il 20 marzo, la XV giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie che, quest’anno, si celebrerà a Milano.

In vista di questo importante appuntamento di impegno civile, infatti, il Coordinamento della provincia di Viterbo di Libera, in collaborazione con la Consulta studentesca provinciale, lancia due iniziative nella giornata di mercoledì 17 marzo, la mattina presso l’Istituto Tecnico Industriale in via Volta a Viterbo e il pomeriggio presso il Comune di Vignanello.

L’evento della mattina “Legalità: scuola di vita” è rivolto esclusivamente agli studenti medi superiori e vedrà la partecipazione di Daniele Marannano di Addio Pizzo e di Antonio Turri, coordinatore regionale di Libera.

Il pomeriggio, poi, alle 16,30 a Vignanello Antonio Turri e Flavia Famà, familiare di vittima innocente di mafia, incontreranno la cittadinanza per discutere di “Memoria e legalità – Ricordare per rafforzare l’impegno contro le mafie”.

La scelta del Comune di Vignanello, che ha peraltro accordato il patrocinio all’iniziativa, nasce da un referendum locale, indetto per decidere a chi intitolare l’istituto comprensivo scolastico. Tra una rosa di nomi la cittadinanza ne scelse due: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questa decisione scalda il cuore di chi non vuole dimenticare e si impegna per la promozione della legalità.

La giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie è un’iniziativa attraverso la quale l’associazione Libera chiama a raccolta tutti i cittadini che intendono opporsi a ogni forma di espressione mafiosa.

Nonostante l’opera delle forze dell’ordine e giudiziarie, infatti, sembra che le mafie siano sempre più presenti e infiltrate nel sistema Italia per la loro camaleontica capacità di reinventarsi. Niente più stragi e operazioni eclatanti di dura contrapposizione all’ordine costituito, la strategia attuale adesso è quella delle mafie dai colletti bianchi, cioè la mafiosizzazione del tessuto economico e sociale. Infiltrarsi, colludere, nascondersi dietro imprese all’apparenza pulite per riciclare il denaro proveniente dai loro traffici.

Che sono sempre i soliti, armi, droga, prostituzione. Nando dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto, e docente di Sociologia criminale presso l’università di Firenze spiega con raccapricciante semplicità il “successo” imprenditoriale delle mafie, che danno a troppi italiani quello che loro vogliono: prostitute e cocaina, tante prostitute e tanta cocaina.

Contro tutto questo Libera è impegnata sul territorio nazionale con iniziative che tendono a colpire le mafie, lì dove possono essere attaccate senza armi e pacificamente, operando cioè sulle coscienze. La formazione nelle scuole con il coinvolgimento degli studenti e dei tanti insegnanti sensibili, il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati, i campi estivi di lavoro, la libera informazione per dare visibilità a quelle notizie che spesso faticano a trovare spazio nei palinsesti di radio, tv e sulle colonne dei giornali sono gli stimoli lanciati per tenere alta la tensione e svegliare le coscienze.

È in questo quadro che il Coordinamento provinciale di Libera intende essere presente e farsi sentire con le due iniziative programmate per il prossimo 17 marzo.

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