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Viterbo - Questa mattina lo sciopero della Cgil a piazza del Sacrario - Fotocronaca
"Sempre al fianco dei lavoratori"
di Paola Pierdomenico
Viterbo - 12 marzo 2010 - ore 14,20

Gallery - Cgil in piazza per i lavoratori

Il segretario provinciale della Cgil Miranda Perinelli
Il segretario regionale Cgil Claudio Iannilli
L'assessore regionale Giuseppe Paroncini
Giulia Arcangeli
Alcuni momenti della manifestazione
- “Saremo sempre al fianco dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e dei precari. Vogliamo tutelare i loro diritti. Ma dobbiamo restare uniti, perché solo insieme ce la faremo”.

Così Miranda Perinelli, segretario provinciale della Cgil, scesa in piazza al fianco dei lavoratori che hanno preso parte allo sciopero indetto dal sindacato. Al centro della protesta il fisco, la crisi, l'immigrazione, ma anche la scuola e i diritti dei lavoratori.

Questa mattina, una macchia rossa ha colorato piazza del Sacrario. Bandiere al vento, musica ad alto volume e cappellini che sfilavano sotto il palco.

“Siamo tutti qui oggi – esordisce una grintosa Perinelli di fronte a una folla di trecento persone – per dire no a un governo che non vuole sentirci e non vuole vederci. Siamo qui per chiedergli un impegno vero per superare la crisi, perché la crisi c'è, non è finita come ci dicono".

Il segretario provinciale ha iniziato il suo intervento parlando del fisco: "Chiediamo al governo che vengano restituiti 500 euro attraverso detrazioni fiscali e cento euro mensili per i prossimi tre anni. E che l'aliquota Irpef passi dal 23 al 20 per cento. Richieste alle quali il governo ha risposto negativamente. Non ci sarebbe soluzione.

Non è vero – spiega -. Una soluzione c'è, basta far pagare le tasse a tutti, lottando in maniera più decisiva contro l'evasione fiscale, tassando le rendite, i grandi patrimoni e quindi la ricchezza. Facendo sì che ognuno paghi sulla base di quello che ha. E ancora, recuperando il denaro dagli sprechi e dalla corruzione e, infine, alleggerendo le tasse sui salari e sulle pensioni”.

La Perinelli si scalda nel parlare di arbitrato e articolo 18. “E' di ieri la firma di Cisl e Uil sull'arbitrato, un provvedimento che di fatto mette in pericolo i diritti dei lavoratori.

In pratica, al momento dell'assunzione, si deve firmare per scegliere il modo in cui poter risolvere un'eventuale controversia con l'azienda in cui si presta servizio.

Le strade percorribili sarebbero due: la via legale e quella dell'arbitrato.

Quest'ultimo, però, propone che, al posto del giudice, sia un soggetto terzo a decidere sulla controversia. Un soggetto che dovrà scegliere sulla base dell'equità, ma la sua e non quella delle leggi.

Inoltre, nel caso il lavoratore voglia fare ricorso contro le sue decisioni, potrà farlo, però non entrando nel merito delle stesse, ma intervenendo solo sulle procedure”.

La Perinelli ha poi parlato della mancata attuazione del prolungamento della cassa integrazione da 52 a 78 settimane, dopo il no del ministro Sacconi e della ragioneria di Stato, nonostante il via libera del Senato. Un rifiuto motivato dalla mancanza di copertura finanziaria.

E sull'immigrazione il segretario provinciale Cgil ha espresso la chiara posizione del sindacato: “Molti immigrati lavorano qui in Italia – afferma -. Vogliamo per loro leggi che favoriscano l'integrazione attraverso norme adeguate, non quelle che puniscono il reato di clandestinità. Chiediamo per esempio il prolungamento dei permessi di soggiorno per chi perde il lavoro a causa della crisi.

Soprattutto alla luce della recente sentenza della corte di Cassazione per cui si possono espellere anche gli immigrati che hanno un figlio che frequenta la scuola”.

Prima di lasciare spazio agli altri interventi, un messaggio per i politici: "Mettete in agenda i diritti dei lavoratori, per uscire fuori da questa situazione che ci allontana dagli interessi collettivi e dal rispetto per il diverso".

A conclusione della manifestazione, l'intervento del segretario regionale Claudio Iannilli: “Siamo uniti agli altri manifestanti di tutta Italia da un filo rosso. Un filo che non faremo spezzare a nessuno.

Siamo qui per protestare contro questo governo che sta costruendo una società che non ci piace, che fa prevalere l'individualismo e va contro la collettività. Non permetteremo a nessuno – conclude – di passare sopra i diritti dei lavortori. Continueremo a combattere, difendendo la Costituzione. E' questo il motivo per cui siamo qui e stiamo scioperando. Saremo sempre vigili e pronti a difendere i giovani, i pensionati e tutti i lavoratori”.

Sul palco della manifestazione, inoltre, sono saliti diversi lavoratori nel campo della sanità pubblica e privata, della scuola e del distretto industriale della ceramica per dare testimonianza della loro esperienza professionale.


Il commento di Parroncini

“Sono vicino ai manifestanti della Cgil perché condivido fortemente le preoccupazioni che hanno spinto questo grande sindacato a mobilitarsi quest’oggi”.

Queste le parole pronunciate dall’assessore agli Enti locali, alle reti territoriali energetiche, portuali, aeroportuali e dei rifiuti della Regione Lazio, Giuseppe Parroncini, a proposito dello sciopero generale, proclamato dalla Cgil, che ha visto numerose persone presidiare Piazza del Sacrario quest’oggi, venerdì 12 marzo 2010.

“Mi sento vicino – ha spiegato Giuseppe Parroncini - ai tanti amici che oggi hanno scelto di scioperare, sento mie le tematiche che hanno portato la Cgil a mobilitare tanta gente: lavoro, fisco e cittadinanza rappresentano le fondamenta su cui si erige una società che possa definirsi tale.

Attraversiamo un momento delicato e c’è bisogno di sforzi concreti per superarlo, è importante prevedere a livello nazionale delle misure di sostegno al reddito e rafforzare gli ammortizzatori sociali.

Quando si parla di lavoro c’è in ballo la dignità delle persone e su questo non si scherza. E’ sempre maggiore la quantità di ragazzi che non riescono a immettersi nel mondo del lavoro, vedendo bloccato il cammino verso il loro futuro, e parallelamente cresce il numero di quanti perdono la propria occupazione in età avanzata facendo crollare nella disperazione interi nuclei familiari.

Il governo in tutto ciò cosa fa? Non da risposte, al contrario dice che la crisi è ormai alle spalle. La crisi c’è e la tocchiamo con mano nella Tuscia, è presente più che mai, per fare un esempio, nel disagio dei tanti padri di famiglia che a Civita Castellana subiscono l’affanno del comparto della ceramica che storicamente rappresenta una delle più grandi risorse occupazionali della nostra provincia.

La Cgil quotidianamente dimostra di non dimenticarsi di chi è in difficoltà, uno strumento portatore di valori autentici di democrazia e solidarietà, e lo sciopero di oggi ne è una dimostrazione”.

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