- “Saremo sempre al fianco dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e dei precari. Vogliamo tutelare i loro diritti. Ma dobbiamo restare uniti, perché solo insieme ce la faremo”.
Così Miranda Perinelli, segretario provinciale della Cgil, scesa in piazza al fianco dei lavoratori che hanno preso parte allo sciopero indetto dal sindacato. Al centro della protesta il fisco, la crisi, l'immigrazione, ma anche la scuola e i diritti dei lavoratori.
Questa mattina, una macchia rossa ha colorato piazza del Sacrario. Bandiere al vento, musica ad alto volume e cappellini che sfilavano sotto il palco.
“Siamo tutti qui oggi – esordisce una grintosa Perinelli di fronte a una folla di trecento persone – per dire no a un governo che non vuole sentirci e non vuole vederci. Siamo qui per chiedergli un impegno vero per superare la crisi, perché la crisi c'è, non è finita come ci dicono".
Il segretario provinciale ha iniziato il suo intervento parlando del fisco: "Chiediamo al governo che vengano restituiti 500 euro attraverso detrazioni fiscali e cento euro mensili per i prossimi tre anni. E che l'aliquota Irpef passi dal 23 al 20 per cento. Richieste alle quali il governo ha risposto negativamente. Non ci sarebbe soluzione.
Non è vero – spiega -. Una soluzione c'è, basta far pagare le tasse a tutti, lottando in maniera più decisiva contro l'evasione fiscale, tassando le rendite, i grandi patrimoni e quindi la ricchezza. Facendo sì che ognuno paghi sulla base di quello che ha. E ancora, recuperando il denaro dagli sprechi e dalla corruzione e, infine, alleggerendo le tasse sui salari e sulle pensioni”.
La Perinelli si scalda nel parlare di arbitrato e articolo 18. “E' di ieri la firma di Cisl e Uil sull'arbitrato, un provvedimento che di fatto mette in pericolo i diritti dei lavoratori.
In pratica, al momento dell'assunzione, si deve firmare per scegliere il modo in cui poter risolvere un'eventuale controversia con l'azienda in cui si presta servizio.
Le strade percorribili sarebbero due: la via legale e quella dell'arbitrato.
Quest'ultimo, però, propone che, al posto del giudice, sia un soggetto terzo a decidere sulla controversia. Un soggetto che dovrà scegliere sulla base dell'equità, ma la sua e non quella delle leggi.
Inoltre, nel caso il lavoratore voglia fare ricorso contro le sue decisioni, potrà farlo, però non entrando nel merito delle stesse, ma intervenendo solo sulle procedure”.
La Perinelli ha poi parlato della mancata attuazione del prolungamento della cassa integrazione da 52 a 78 settimane, dopo il no del ministro Sacconi e della ragioneria di Stato, nonostante il via libera del Senato. Un rifiuto motivato dalla mancanza di copertura finanziaria.
E sull'immigrazione il segretario provinciale Cgil ha espresso la chiara posizione del sindacato: “Molti immigrati lavorano qui in Italia – afferma -. Vogliamo per loro leggi che favoriscano l'integrazione attraverso norme adeguate, non quelle che puniscono il reato di clandestinità. Chiediamo per esempio il prolungamento dei permessi di soggiorno per chi perde il lavoro a causa della crisi.
Soprattutto alla luce della recente sentenza della corte di Cassazione per cui si possono espellere anche gli immigrati che hanno un figlio che frequenta la scuola”.
Prima di lasciare spazio agli altri interventi, un messaggio per i politici: "Mettete in agenda i diritti dei lavoratori, per uscire fuori da questa situazione che ci allontana dagli interessi collettivi e dal rispetto per il diverso".
A conclusione della manifestazione, l'intervento del segretario regionale Claudio Iannilli: “Siamo uniti agli altri manifestanti di tutta Italia da un filo rosso. Un filo che non faremo spezzare a nessuno.
Siamo qui per protestare contro questo governo che sta costruendo una società che non ci piace, che fa prevalere l'individualismo e va contro la collettività. Non permetteremo a nessuno – conclude – di passare sopra i diritti dei lavortori. Continueremo a combattere, difendendo la Costituzione. E' questo il motivo per cui siamo qui e stiamo scioperando. Saremo sempre vigili e pronti a difendere i giovani, i pensionati e tutti i lavoratori”.
Sul palco della manifestazione, inoltre, sono saliti diversi lavoratori nel campo della sanità pubblica e privata, della scuola e del distretto industriale della ceramica per dare testimonianza della loro esperienza professionale.