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Nell'ambito del concorso teatrale per il premio Arco d'oro
Eduardo De Filippo in scena a Fabrica di Roma
Viterbo - 12 marzo 2010 - ore 14,40

- Prosegue con ottimo successo di pubblico la quarta rassegna nazionale di teatro “Città di Fabrica di Roma”, concorso per l’assegnazione del premio “Arco d’Oro” riservato alle migliori compagnie di teatro libero italiano.

Domenica 14 marzo sarà la volta della compagnia Faul di Viterbo che porta in scena la commedia di Eduardo De Filippo “Chiè cchiù felice ‘e me!”.

C’è grande attesa tra il pubblico per questa opera del grande Eduardo, scritta nel 1929 e rappresentata per la prima volta ad ottobre del 1932 al Teatro Sannazzaro di Napoli e connotata subito da un buon successo.

La commedia in due atti fa parte di quelle che lo stesso Eduardo ha chiamato “cantata dei giorni pari” scritte prima della guerra e di conseguenza ancora pervase da un’atmosfera dolce e colma di speranze e differenza di quelle scritte dal 1945 in poi cosiddette dei “giorni dispari” dove le conseguenze della guerra appaiono in tutta la loro drammaticità.

Il protagonista, modesto possidente di campagna è convinto che, grazie alla sua ferrea filosofia di vita, fatta di prudenza e oculatezza, nulla potrà mai accadergli e che nessuno è più felice di lui. Oltretutto egli si ritiene fortunato ad avere una moglie brava che tutti gli invidiano. Ma ecco che l’imprevisto irrompe nella tranquilla casa di Vincenzo, entra trafelato Riccardo inseguito dai carabinieri che chiede di essere nascosto.

Appianate le cose con la giustizia Riccardo inizia e frequentare la casa del suo salvatore Vincenzo. E qui cominciano i guai, Riccardo si invaghisce della brava Margherita che da quel momento appare strana e confusa. Vincenzo non ha nessun dubbio sulla fedeltà di Margherita.

Riuscirà Vincenzo a dire come all’inizio della commedia: chi è cchiù felice ‘e me! L’opera è sicuramente una delle più comiche e gradevoli del maestro napoletano, dove la granitica tranquillità della modesta vita di campagna, si scontra con frenesia e l’imprevedibilità della cultura cittadina.

Appuntamento con la immortale ironia di Eduardo e con le risate naturali che scaturiscono nel pubblico per le vicissitudini dei suoi indimenticabili personaggi come Vincenzo di “chi è cchiu’ felice ‘e me!”

Inizio spettacolo alle 17,30 domenica 14 marzo al teatro Palarte di Fabrica di Roma. Biglietto d’ingresso 5 euro.

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