:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri


Elezioni regionali – Il candidato del Pd mette in evidenza la necessità di rivedere le normative di riferimento
Cappelli guarda al miglioramento del Piano Casa
Viterbo - 12 marzo 2010 - ore 18,30

Angelo Cappelli
- “Rilanciare il piano casa”. Il candidato al consiglio regionale per il Partito democratico, Angelo Cappelli, mette in evidenza la necessità di rivedere le normative di riferimento del piano di rilancio dell’edilizia residenziale varato dal Governo e approvato dalla Regione Lazio.

“Il comparto edilizio rappresenta una fetta importante del sistema imprenditoriale ed economico nella Tuscia – dice il candidato del Pd, Angelo Cappelli -. Rilanciare l’edilizia abitativa è sicuramente un modo per tornare a muovere il contesto lavorativo di riferimento, ma purtroppo i progetti inerenti al “Piano casa” inviate alla Regione Lazio sono decisamente un numero limitato rispetto al territorio laziale.

Questo è avvenuto perché la normativa approvata dalla Regione prevede che gli immobili oggetto di interventi edilizi riferiti al Piano casa, devono allo stesso tempo rispettare l’adeguamento dell’intera struttura (quindi anche le parti di fabbricato estranei agli intereventi edilizi in essere) al regolamento di agibilità sismica. Sono troppi i requisiti da rispettare, a cominciare dal fatto che per un semplice ampliamento è necessario adeguare tutto l’edificio alla normativa antisismica, con costi assai elevati, che superano di molto quelli del semplice ampliamento.

Inoltre il costo degli oneri di urbanizzazione è tuttora molto alto, in media pari al 15 per cento, e sono pochissimi i Comuni che hanno previsto degli sconti. Ed ancora vanno rispettate le giuste distanze dai vicini, e questo soprattutto nelle grandi città è davvero impossibile. Infine è necessario rivedere l’obbligo dell’utilizzo di materiali di bioedilizia.

La legge prevede, inoltre, la possibilità di ampliamento per gli immobili non residenziali fino a 100 metri quadrati, ma anche qui la necessità di adeguamento di tutta la struttura alla normativa antisismica rende antieconomico l’investimento, soprattutto in fase di recessione. C’è stato qualche imprenditore che ha preferito ristrutturare senza usare i benefici del piano casa, giudicandoli minimi.

Nel Lazio – continua Cappelli -, questa pesante situazione ha influito anche sulla Legge Regionale 13 del 2008, quella che permetteva l’uso abitativo dei sottotetti purché fossero rispettati alcuni requisiti minimi di altezza: si arriva ad una cinquantina di domande in tutta la Regione, e quasi sempre si tratta di domande collegate a procedimenti sanzionatori pregressi. In pratica sottotetti già utilizzati abusivamente come abitazioni emersi grazie ai controlli delle Amministrazioni Locali.

In questo caso il fallimento non dipende dalle restrizioni normative, ma fondamentalmente dal costo dell’operazione: per un superficie media di 70 metri quadrati le spese da pagare per oneri e concessioni possono ammontare anche a 10mila euro. Ovviamente per i proprietari interessati ad aderire al Piano casa, questi sono stati scogli non facili da superare, anche per i costi che comportano, e dunque in Regione sono arrivati pochissimi progetti”.

Senza certamente prescindere dal rispetto delle normative sismiche, in qualche modo si dovrà rivedere la normativa regionale per rilanciare il Piano casa. “Il rispetto delle normative sismiche in un territorio come quello della Tuscia – conclude Angelo Cappelli – sono una prerogativa che nessuno vuole omettere. Ma in questo caso il legislatore ha l’obbligo di ripensare il regolamento del Piano casa per permettere ai cittadini e anche all’imprenditoria edile di poter accedere in maggior numero alle agevolazioni.

Quindi il mio impegno sarà quello di sostenere a livello regionale una revisione, sempre nel rispetto massimo della sicurezza sismica, delle normative riferite al Piano casa, per dare la possibilità fin da subito di veder aumentare le richieste. Non dimentichiamo che il comparto edilizio ha bisogna di una nuova spinta, non solo nel comparto della costruzione, ma anche per tutte le attività connesse alla fabbricazione o all’ampliamento di una casa.

Oggi non bisogna chiedersi che fine ha fatto il Piano casa, ma bisogna dire che la necessità primaria è quello di rilanciarlo in tempi brevi”.

Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi