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Università della Tuscia - Per favorire la ricerca all'interno dell'ateneo - Mercoledì 17 marzo l'inaugurazione
Nasce il centro grandi attrezzature
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 15 marzo 2010 - ore 15,15

Il rettore Marco Mancini
- Più ricerca per tutti. Non solo all'interno dell'università della Tuscia.

Perché più ricerca significa aiutare lo sviluppo economico del territorio. Quindi l'ateneo viterbese mette a disposizione conoscenza e apparecchiature scientifiche all'avanguardia a enti, associazioni imprenditoriali e industriali, grazie al nuovo centro grandi attrezzature che sarà inaugurato mercoledì alle 11 al Riello, presente anche l'assessore regionale Claudio Mancini.

Una struttura unica nel suo genere, su due piani, grande 650 metri quadrati, con un investimento pari a quattro milioni 291mila euro, di cui due milioni 789mila euro stanziati dalla Regione, 600mila euro dalla fondazione Carivit e il rimanente milione e cento mila euro cofinanziato dall'università.

Già diversi i progetti presentati, nell'ambito della convenzione tra università e Regione: conservazione dei beni culturali, ambiente, nanoscienze e nanotecnologie, scienze e tecnologie agroalimentari.

Una struttura che non sostituisce quelle esistenti, ma interagirà con i dipartimenti dell'ateneo. Stamani la presentazione, con il rettore Marco Mancini e il direttore amministrativo Gianni Cucullo.

“Basandoci sulla legge 4 del 2006 – spiega il rettore – abbiamo deciso di realizzare un unico grande polo, mentre altri hanno frazionato gli interventi su più strutture”. Da qui l'unicità del centro. “E' una sorta di nuovo dipartimento per tutte le progettualità, dotato di autonomia finanziaria, un grosso sforzo visti i tempi che corrono”.

A inizio 2010, con l'erogazione del saldo, sono iniziate le procedure d'acquisto delle attrezzature. Mercoledì l'inaugurazione, ma già si guarda oltre.

“La Regione – anticipa il rettore – ha confermato l'accredito di una seconda tranche di finanziamento, basato sempre sulla legge del 2006. Contiamo entro pochi mesi di ricevere uno stanziamento pari almeno al precedente, con il quale consolidare le infrastrutture del centro e i progetti di ricerca in essere, oltre a finanziarne di nuovi”.

Con una particolarità: “Vorremmo destinare il venti per cento a progetti per giovani ricercatori dell'ateneo, non professori per intenderci”.

Se l'innovazione e la ricerca possono aiutare lo sviluppo del territorio, l'università della Tuscia si è attrezzata a dovere.

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