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L'opinione di Bruno
Inadatto a governare
di Severo Bruno
Viterbo - 15 marzo 2010 - ore 4,25

Severo Bruno
- Qualche anno fa un giornale britannico uscì con una grande foto del cavaliere in copertina ed un titolo, che tanto spiacque all'interessato, “Inadatto a governare".

Tra i motivi l'eterno conflitto di interessi non risolto.

Specie nell'informazione appare la voglia di conquistarla o condizionarla interamente da parte del gruppo o delle persone che ne hanno quasi l'esclusiva.

Stando alle ultime intercettazioni pubblicate, sembra che Santoro e Floris fossero nel mirino per eccessiva indipendenza, per cui sarebbero scattati in periodo elettorale i divieti dell'Agcom, un organismo indipendente di controllo, opportunamente orientato dai controllati.

Ma quel che si ricava dalla notizia è la giornata tipo del cavaliere o per lo meno le occupazioni prevalenti, quando non parla da una cattedra sopraelevata ai suoi seguaci o non studia decreti inammissibili o simili: ma guarda la televisione, perbacco, controlla tutti i programmi e dà anche i voti ai conduttori. Subito dopo attacca a telefonare, a tutti, dà ordini ad autorità indipendenti, travolge ogni competenza del pubblico servizio, insomma si diverte a comandare.

Dopo tutta questa attività, tra attacchi ai giudici, discorsi in Tv e telefonate, di tempo disponibile deve rimanerne pochino, per cui non c'è da meravigliarsi se i rifiuti di Napoli sono stati soltanto sparpagliati o le macerie dell'Aquila sono restate dove erano, e se per giunta il Paese reale soffre come mai in passato, almeno dal dopoguerra in poi.

Quelle file notturne di genitori autorganizzati per le iscrizioni dei figli alle classi del tempo pieno, o quel popolo delle carriole tra le macerie, sono immagini che valgono più di qualsiasi comizio autoreferenziale, assertivo “indubitabilmente”. Perché da un momento all'altro, da una qualunque immagine ripresa la realtà può venir fuori a tradimento, se non si mette un freno alla scandalosa libertà dell'informazione.

E al Paese chi ci pensa? La risposta purtroppo non la trovo, perché nessuno risponde a chi perde il lavoro e a chi lo cerca invano,o al mondo della scuola, o ai precari; sembra proprio che il governo vero del paese sia in esilio.

Nel frattempo proporrei per par condicio una pena a tutti i membri del governo, ascoltare due volte al giorno Bondi, Bonaiuti e Capezzone, nell'ordine, su argomenti a piacere, a sostegno della politica governativa.

Non sarebbe una pena tanto dura, del resto è la stessa cui siamo condannati noi.

Severo Bruno

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