:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri


Elezioni provinciali
Il programma di Franco Simeoni
Viterbo - 15 marzo 2010 - ore 19,00

Riceviamo e pubblichiamo - Il programma del candidato Franco Simeone.

La prima circoscrizione di Viterbo nella quale concorro è una macroarea urbana, periurbana e rurale comprendendo i due quartieri storici di Viterbo (San Pellegrino e Pianoscarano) i nuovi insediamenti del Carmine e Salamaro a tutta la zona rurale a sud di Viterbo per risalire poi a Tobia e San Martino al Cimino .

La mia vita professionale si è svolta tra Viterbo e Roma dove tuttora sono direttore regionale della Confagricoltura Lazio; una parentesi della mia vita professionale è stata quella direttore della Confagricoltura Viterbo dal 1986 al 2000 è mi ha fatto apprezzare la Tuscia tanto da aver mantenuto sempre uno stretto legame sia con la città che la provincia. Questo mio legame viterbese mi ha consentito di maturare una forte esperienza come Consigliere Regionale per due legislature nel corso delle quali mi sono occupato in particolare di agricoltura ed urbanistica che ho messo al servizio della collettività viterbese.

Entrando nell’analisi delle aree inizierei dal contesto urbano S. Pellegrino - Pianoscarano cuore storico dell’antica Vetus Urbs ma con numerosi problemi irrisolti.

Per iniziare una popolazione prevalentemente “senior” ma con forte crescita di giovani coppie che riscoprono il centro storico perché i quartieri periferici spesso sono “quartieri dormitorio”; a queste eterogeneità di popolazione dobbiamo offrire una serie di iniziative di aggregazione sociale al fine di rivitalizzare il quartiere; conosco le istanze del comitato di quartiere dell’area Salamaro - Carmine e le appoggio con forza; dobbiamo fare di più per i giardini, le aree verdi, le strade periferiche spesso disastrate e senza marciapiedi, la raccolta differenziata, dare nuovo impulso alla famosa festa dell’Uva di Pianoscarano.

Di pari problemi vive l’area urbana di S. Martino, una città nella città, un tempo quartiere fiore all’occhiello per la sua splendida pianificazione territoriale Rinascimentale ed il gioiello Palazzo Doria Pamphijli, perchè i Viterbesi e anche i Romani vi soggiornavano in estate per “l’aria buona”.

Oggi S. Martino necessita di una riqualificazione del patrimonio artistico così come di un grande rilancio turistico anche attraverso l’organizzazione di eventi nazionali e internazionali, ma occorre anche intervenire sull’abbandono delle aree periferiche a partire dalla zona delle case popolari, gestire la viabilità rurale, inserire i servizi sociali, maggiore vigilanza sulla cittadinanza (vigile di quartiere), migliorare l’illuminazione viaria, incrementare la pulizia delle strade e sostituire i cassonetti rotti con i nuovi per la raccolta differenziata, migliorare i collegamenti pubblici con Viterbo.

Veniamo ora a tutta l’area rurale che è fortemente presente nella circoscrizione; qui assistiamo alla convivenza tra aziende agrarie specializzate, strutture agrituristiche con un tessuto residenziale urbano fatto di piccole villette e splendidi borghi rurali (Castel d’Asso).

Questo miscuglio di attività agricole, aree residenziali e produttive spesso genera degrado e abusivismo nel caos delle competenze dei vari organi dello Stato.

Il recupero ambientale, paesaggistico e sociale di tali aree passa sicuramente attraverso la valorizzazione dell’attività agricola, che saprà così cogliere i vantaggi della vicinanza dell’area urbanizzata di Viterbo.

La mia proposta è di creare nelle aree che verranno ritenute meritevoli di attenzione, strutture attrezzate per la fruizione della aree archeologiche, con strutture per l’accoglienza e la guida e l’informazione dei visitatori; aree attrezzate per la sosta e la ricreazione con fruizione del paesaggio agricolo, aree per la fruizione sportiva.

Parallelamente si dovrà riqualificare la viabilità rurale e recuperare le aree rurali degradate ma, attenzione non voglio creare mausolei pseudo-naturalistici di nessun valore e dall’alto costo di gestione, il mio desiderio è che l’attività agricola si innesti nel tessuto sociale fornendo i vantaggi della naturalità del territorio ed al tempo stesso sfruttare l’occasione di avere i cittadini intorno con l’offerta dei prodotti di eccellenza dell’agricoltura Viterbese vino olio miele carni tutti questi spesso anche in forma biologica”.

Franco Simeone

Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi