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Elezioni regionali - Interviene Alessandro Falzini dell'Udeur
"Serve una politica delle riforme"
Viterbo - 15 marzo 2010 - ore 19,30

Riceviamo e pubblichiamo - Dopo il Consiglio Nazionale e l’incontro a Montecitorio nella sala del mappamondo, il “mastelliano” Falzini Alessandro, sulla scia del Segretario Nazionale, rincara la dose aggiungendo, ai tanti stimoli ricevuti da Mastella, che trasformare il progetto in programma politico, ci impone che i valori etici fondamentali siano condivisi dalla maggioranza dei cittadini.

La cultura cristiana e quella laica condividono il “progetto di società” attraverso lo sforzo di dare un'anima critica e culturale alla vita civile, alla politica e all’economia.

Questo “riformismo” deve partire dal nostro cuore, dalla capacità di superare gli egoismi, dall’umana comprensione dei nostri limiti, dal saper cogliere la stagionalità delle cose e della vita.

Il progetto deve emergere dalla base e far parlare tutti, esso deve esser fondato sulla storia quotidiana di ciascuna persona che si confronta con il problema del lavoro, della spesa, della solitudine.

Il progetto che si propone il fine di aiutare la gente ad appropriarsi dei propri ruoli, dei propri diritti e dei propri doveri, deve fondarsi sul valore della partecipazione, sulla democrazia sociale, economica ed industriale.

Il valore della partecipazione, non solo coglie la necessità di dare razionalità allo sviluppo, ma parte dalla convinzione che tutte le persone hanno diritto di essere soggetti della propria esistenza e del proprio futuro.

In questa prospettiva diventa evidente l’esigenza di rilanciare la politica, in modo che i cittadini non rincorrano le proteste, ne cadano nel pericolo di illudersi su un “nuovo ordine” che può precludere, invece, ad una fase di morte della libertà e della democrazia.

Con la proposta di una politica delle riforme, si può fondare un nuovo “progetto” politico costruito con la gente per dare ancora senso al voler parlare di democrazia a fronte dello scetticismo causato dalle continue speranze deluse.

La “ricostruzione” del nostro Paese è possibile solo se noi tutti abbiamo “un’idea di Paese”, che sia scevra da una mera sintesi o freddo elenco di cose da fare ma che sia piuttosto un programma che abbia un anima, un idea-forza, un obiettivo che ci stimoli a osare oltre la nostra umana quotidianità

Alessandro Falzini
Udeur

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