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Fabrica di Roma - Il sindacato autonomo scrive alla Asl dopo la soppressione dell'ambulatorio
"Riaprite psichiatria ce n'è bisogno"
Viterbo - 15 marzo 2010 - ore 20,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Da continue segnalazioni pervenute a questa organizzazione sindacale vorremmo conoscere le motivazioni che ha adottato questa Asl per chiudere l’ambulatorio Psichiatrico di Fabrica Di Roma.

Sul sito aziendale risulta che questo ambulatorio (aperto da circa 20 anni) è ancora funzionante.

Le segnalazioni e un controllo esercitato dal sindacato hanno portato a conoscenza che, da circa 5 mesi questo servizio è stato soppresso e invitati (costretti) gli utenti ad andare all’ ambulatorio di Vignanello.

Per riuscire ad aprire questa struttura, negli anni passati, il Dsmha combattuto aspramente con gli Amministratori del Comune di Fabrica Di Roma.

Una decisione irrazionale che contrasta con quelle che sono le esigenze dei cittadini che non devono e non possono elemosinare il proprio sacrosanto diritto alla assistenza pubblica ed a tutte le prestazioni sanitarie ambulatoriali.

La struttura psichiatrica , infatti, garantiva la possibilità di cure a tanti utenti di Fabrica di Roma, soprattutto anziani, persone diversamente abili e utenza con difficoltà di autonomia Gestionale, grazie alla collaudata organizzazione e qualita’ professionale di chi vi opera.

Non è sicuramente in questo modo che si razionalizza la spesa sanitaria. Le strutture che vanno soppresse o riconvertite sono quelle inutili e antieconomiche e questo non è certo il caso della struttura ambulatoriale vistal’utilità della funzione che svolge

Chiediamo quindi con forza che questa struttura, vitale per il centro cittadino e buona per la qualità del servizio che rende, sia mantenuta in attività.Lo chiediamo soprattutto per quella fascia di utenti anziani bisognosi di cure e per le numerose famiglie di pazienti psichiatrici che avrebbero serie difficoltà a spostarsi con bambini e disabili negli altri due ambulatori sanitari distanti 10 km.

Va sottolineato inoltre che oltre agli utenti a pagarne le spese sarebbe anche il personale che opera all’interno delle strutture e gli altri servizi sanitari presenti negli altri ambulatori che si vedrebbero costretti ad assorbire la marea di pazienti rimasti senza assistenza che già svolgono tra mille fatiche la sua pubblica ed importante funzione. Certamente non si può accettare che tutto questo, avvenga per favorire qualche dirigente sanitario che pensa di acquisire piu’ potere con il potenziamento di altre strutture sanitarie dove non sono adeguate , in una condizione inaccettabile per i fruitori dei servizi sanitari e per i lavoratori .

Come Sindacato Autonomo siamo sempre stati e saremo sempre attenti alle esigenze dei cittadini soprattutto in un campo così importante quale è quello della salute pubblica.Salute pubblica che va garantita a tutti i costi eliminando gli sprechi là dove ci sono e potenziando invece i servizi primari per la collettività.

Invitiamo dunque la Asl di Viterbo e il Comune di Fabrica di Roma (crediamo non a conoscenza della chiusura dell’ambulatorio) ad intervenire, a retrocedere da questa paventata e socialmente gravosa decisione di chiudere l’ambulatorio di Fabrica di Roma, che al contrario andrebbe sostenuto e potenziato, anche perché si prospetta una interruzione di servizio pubblico, penalmente rilevante.

Segreteria Territoriale Fsi

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