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Università della Tuscia - Inaugurato questa mattina al rettore Marco Mancini, il presidente della fondazione Carivit e l'assessore regionale Claudio Mancini
Il centro grandi attrezzature è realtà
Viterbo - 17 marzo 2010 - ore 14,00

Il taglio del nastro del centro grandi attrezature a Riello
Il rettore Marco Mancini
Franco Maria Cordelli
Alessandro Mazzoli
Lassessore regionale Claudio Mancini con il rettore
Giuseppe Parroncini con Giovanni Arena
Alcune immagini dell'interno del centro
- Il centro grandi attrezzature è realtà.

Questa mattina, infatti, a Riello, il rettore Marco Mancini insieme al presidente della fondazione Carivit, Franco Maria Cordelli, e l'assessore regionale Claudio Mancini hanno tagliato il nastro, inaugurando l'edificio destinato alla ricerca scientifica.

Nella targa appena fuori la porta d'ingresso, oltre al logo dell'università della Tuscia, anche i simboli della Regione Lazio e della fondazione Carivit, partner dell'ateneo, che hanno contribuito ai finanziamenti.

“Quella che inauguriamo oggi – esordisce un soddisfatto Mancini - non è una scatola vuota. Sono, infatti, in arrivo le grandi attrezzature che saranno progressivamente istallate all'interno del centro. Una struttura unica nel suo genere: 650 metri quadrati, sviluppati su tre piani.

Ci saranno laboratori per la ricerca, ma non solo – continua il rettore -. All'interno avremo anche uffici e spazi dedicati alla didattica per accompagnare l'attività di ricerca. Una'attività che non sarà isolata, ma che andrà di pari passo con le esigenze del territorio per sviluppare le sue risorse".

La struttura non sostituisce quelle esistenti, ma interagirà con i dipartimenti dell'ateneo nei diversi ambiti della ricerca: agro-alimentare, beni culturali, nanotecnologia e ambiente.

"Al posto di questo edificio c'era una casa fatiscente – spiega il rettore -. Dopo nove mesi siamo abbiamo portato a termine un progetto che non resterà inerte. Già siamo al lavoro per destinare la seconda tranche dei finanziamenti a nostra disposizione”.

Altra particolarità del centro, l'autonomia amministrativa: “Già una settimana fa, abbiamo eletto il consiglio che rende il centro una struttura autonoma, a livello burocratico, permettendogli di agire in maniera più flessibile col sistema delle imprese”.

Dopo le parole del rettore Mancini è intervenuto un altro Mancini, Claudio. L'assessore ha rassicurato sull'impegno della Regione, annunciando in anticipo l'arrivo di altri finanziamenti destinati alla creazione di centri di eccellenza per l'ateneo.

“La Regione ha deciso di investire sulla realizzazione del centro – spiega l'assessore regionale -, perché abbiamo visto la collaborazione del sistema locale: Comune, Provincia e imprese. Grazie a questa sinergia, abbiamo deciso di puntare su un progetto più rischioso, rispetto a quello elaborato per gli altri atenei del Lazio a cui erano stati destinati i fondi. E nonostante ciò abbiamo portato a termine l'impresa”.

I fondi messi a disposizione degli atenei sono, inoltre, ordinari. Le università potranno utilizzarli senza il bisogno di fasi negoziali o decisioni politiche. Il che vuol dire che avranno accesso diretto ai finanziamenti.

“La parte dello sviluppo è garantita – continua l'assessore -. Ci sono le strutture e gli strumenti, mancano le persone”. Ma anche per questo l'assessore Mancini ha dato risposte concrete: “La Regione finanzierà, una parte dei contratti per i nuovi ricercatori che potranno operare all'interno del centro. Un contributo che porterà all'assunzione di 28 persone”.

Prima di andarsene un'ultima buona notizia: “Abbiamo sbloccato venti milioni di euro dei fondi Fas, ai quali attingere per le attività di eccellenza dell'università. Investimenti che andranno al servizio delle università che, autonomamente, decideranno il modo in cui destinarli”.

Alla cerimonia di inaugurazione, erano presenti tra gli altri anche l'assessore comunale Giovanni Arena, il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli, i candidati alla presidenza di palazo Gentili Marcello Meroi e Raffaele Saladino.

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