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Elezioni - Confronto a quattro e mezzo in Camera di Commercio
Politica, Est Est Est e assenze...
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 18 marzo 2010 - ore 3,00

Dall'alto: Meroi, Grattarola, Saladino, Annesi
- Elezioni provinciali. E' il giorno del confronto. Tra quattro candidati e mezzo.

Alla Camera di Commercio, associazioni artigiane, agricole e imprenditoriali fanno sedere allo stesso tavolo chi ambisce alla presidenza di palazzo Gentili. Ci sono Marcello Meroi, Federico Grattarola, Raffaele Saladino, Danila Annesi. Manca Stefano Bossi. Lo sostituisce Renato Petroselli. Portavoce non candidato. Che nel salutare tutti e scusarsi per l'assenza di Bossi spiega: “E' andato in tv poi si è dovuto recare fuori città. Faccio un in bocca al lupo a tutti i candidati. Sono i migliori”. Chissà se includeva anche gli assenti.

“Come cittadino – prosegue Petroselli – chiunque vinca sarò ben amministrato”. Invito a votare alla cieca? Tanto sono tutti bravi.

A fare gli onori di casa, il presidente della Camera di Commercio Ferindo Palombella. Che precisa: “Non è un talk show, è più una tribuna elettorale”. La par condicio è arrivata pure in via Rosselli.

Quindi sollecita i candidati su tre argomenti, l'urbanistica, dopo il passaggio di competenze alla Provincia, la formazione professionale e la valorizzazione del territorio sotto il profilo turistico e ambientale, prendendo spunto dal Financial Times che ha definito la Tuscia ideale per viverci.

Per Federico Grattarola (Pd) il trasferimento delle competenze sull'urbanistica ha consentito d'accelerare i tempi.

“Anche se i tempi sono ancora lunghi – afferma -, ma molto meno che in passato. Occorre potenziare gli uffici provinciali, per questo è stato bandito un concorso per due architetti. In generale bisogna puntare a sburocratizzare la macchina amministrativa.

Sulla formazione, i soldi ci sono, occorre spenderli bene, mentre il nostro territorio ha tutte le carte in regola per richiamare turisti, puntando sull'aspetto culturale, ma anche su quello dei prodotti, mettendoci sul mercato. Sono stati attivati in provincia diciannove centri commerciali naturali, altro va fatto, ad esempio valorizzando le piccole botteghe artigiane”.

Marcello Meroi (Pdl – Udc), invece, sull'urbanistica ritiene che il problema non si risolve potenziando un ufficio. Serve un raccordo con il territorio e leggi adeguate.

“Basti pensare al Ptpr che ha portato in sei mesi a 24mila ricorsi da parte degli enti locali. Un fallimento, tanto che la Regione è stata costretta a stipulare una convenzione con l'ordine degli architetti per arrivare a un'interpretazione della norma. Per non parlare del piano casa. A Viterbo sono arrivate quattro domande”.

Quindi ambiente e territorio. “Penso ai parchi. Si istituiscono se sono vivibili e possono muovere l'economia. Penso all'Arcionello. Con 50mila euro di finanziamento regionale si fa la staccionata e forse qualche cartello, ma l'area resta chiusa. Penso alle energie rinnovabili. La Provincia oggi ha una normativa che contrasta con quella regionale. Sulla formazione penso che vadano individuati settori specifici.

Il nostro territorio è eccellente sotto il profilo della vivibilità. Sessanta comuni hanno altrettanti centri storici meravigliosi. Immagino una sinergia con Roma, come proposta dal sindaco Alemanno, per individuare tour operator qualificati in grado di predisporre pacchetti turistici che abbinino Viterbo a Roma”.


Raffaele Saladino (Idv – Sel – Federazione Comunista) punta su un'analisi della crisi attuale. “Determinata – sostiene – dalla mancanza d'innovazione tecnologica e di prodotto, questo perché molte imprese sul territorio sono di piccole dimensioni e quindi con pochi fondi a disposizione. Inoltre, non esiste una piattaforma programmatica tra università, che su questo fronte può essere molto d'aiuto e il territorio.

La formazione deve essere alta, puntando a nuovi settori. In agricoltura il futuro è recuperare le specie perdute. Si deve cercare un turismo di qualità, dando però ai visitatori un motivo per venire nella Tuscia.

Preserviamo ciò che abbiamo, i beni culturali, oggi non in buono stato. Quindi pensiamo a laboratori per curare, preservare e catalogare i nostri beni. Sul fronte trasporti, io sono arrivato a Viterbo nel 1992. Da allora nulla è cambiato.

Servono le infrastrutture, senza tirare in ballo l'aeroporto, su cui tutti sapete come la penso (Saladino e la sua coalizione sono contrari ndr)”.

Per Danila Annesi (Forza Nuova) stiamo entrando e non uscendo da una grave crisi. “Anche l'edilizia è colpita – sostiene – noi siamo per costruire più alloggi residenziali da destinare a famiglie d'italiani.

La formazione è importante, in collaborazione con imprese e università. Io stessa, nel mio lavoro, mi sono inventata una scuola di formazione con indirizzo agrario. Il turismo dovrebbe essere il volano principale per l'economia.

Quello attuale, mordi e fuggi, non lascia niente al territorio. Dobbiamo formare guide turistiche che conoscono le lingue”.

Per Renato Petroselli alias Stefano Bossi (Lega Tuscia) la formazione professionale è molto bella e importante. “So benissimo che a Viterbo si vive bene – sottolinea –, avendo la fortuna d'esserci nato”.

Quindi le domande da parte dei presenti. Rino Orsolini (Federlazio) ha sollecitato un parere dei candidati sul nucleare a Montalto. Tutti contrari.

Il presidente di Confindustria Merlani ha sottolineato l'importanza di un dialogo tra Provincia e istituzioni. Tutti d'accordo i candidati. Anche questo punto passa all'unanimità.

Adalberto Meschini della Cna ha puntato sulla concertazione, tanto evocata quanto mai messa in pratica nei fatti, mentre Leonardo Michelini della Coldiretti ha chiesto a Meroi e Grattarola fino a che punto, in caso di vittoria, sapranno portare avanti le ragioni del territorio, prevalendo su Roma, anche se alla Regione dovesse vincere lo stesso schieramento di palazzo Gentili.

La voce di Viterbo prevarrà per entrambi. Grattarola ha sottolineato l'importanza d'avere da subito rappresentanti locali in giunta, mentre per Meroi il rispetto del territorio si ottiene attraverso l'autorevolezza e la forza degli enti locali.

Quindi Biagini della Lega Cooperative ha puntato sui giovani costretti a lasciare il territorio per trovare un'occupazione? Cosa si può fare?

Raffaele Saladino spiega che gli strumenti ci sono, come l'impresa a responsabilità limitata, Bic Lazio o incubatori. Meroi, ritornando alla sua esperienza da sindaco, ricorda che nel 1998/99 stanziò fondi per le imprese giovanili. In tre mesi i fondi andarono esauriti. Grattarola punta su turismo e green economy e su realtà come Cofidi che possono dare garanzie alle nuove imprese per finanziamenti.

I giovani per Danila Annesi il lavoro se lo devono inventare.

Più pragmatico Petroselli nel ricordare che “noi abbiamo specificità che nessuno ci può copiare. Come il nostro vino Est Est Est di Montefiascone”.

“Il piacere di berne un bicchiere sotto la rocca dei Papi non ce lo può togliere nessuno”. Giusto. Magari non risolverà tutti i problemi, ma renderà la vita più allegra, almeno per un po'.

Salute.

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