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Viterbo - Siglata l’intesa nella sede di Confartigianato con il presidente Signori e il direttore De Simone
Pmi, Panunzi firma il contratto con gli artigiani
Viterbo - 19 marzo 2010 - ore 13,20

Enrico Panunzi
- Un vero e proprio contratto, diviso in 18 punti programmatici, che contengono impegni in tema di credito, infrastrutture, rappresentanza e formazione.

E’ questo l’impegno che Enrico Panunzi si è preso ieri pomeriggio, nella sede della Confartigianato Viterbo, davanti agli imprenditori del settore, guidati dal presidente Stefano Signori e dal direttore Andrea De Simone: i due dirigenti hanno anche incalzato Panunzi su temi specifici, a cui il candidato Pd ha risposto con puntualità tra l’attenzione dei presenti.

Il dato da cui partire – ha ricordato Panunzi – è quello secondo cui “per aprire un’impresa in Italia ci vogliono mediamente 90 giorni lavorativi, un’assurdità. Bisogna liberare le imprese dalla burocrazia, riducendo, come Confartigianato propone, gli oneri amministrativi regionali, così come già previsto a livello nazionale e comunitario”.

Ciò che e emerso con più forza dall’incontro, tuttavia, è la consapevolezza che, per Panunzi, “bisogna porre al centro delle politiche legislative regionali la consapevolezza che bisogna pensare innanzi tutto al piccolo e considerare che il mondo delle imprese nel nostro Paese è quello delle microimprese, che porta con sé l’energia imprenditoriale, affermando valori importanti come innovazione, creatività, flessibilità”.

Signori e De Simone hanno poi insistito su temi specifici, come rappresentanza delle imprese, credito e formazione: “Serve un tavolo di confronto con le istituzioni, ma che sia un tavolo permanente, la delega va rispettata per l’intero mandato. Sul credito: è fondamentale tenere conto del peso determinante dei Confidi quale volano di sviluppo delle politiche locali.

I Confidi svolgono un ruolo determinante nel sostegno alle imprese della Regione per l’accesso al credito e migliorare il rapporto con il sistema bancario, adottando specifiche misure per il concorso e la partecipazione della Regione al loro capitale”.

E anche sulla formazione le idee di Panunzi sono chiare: “Le uniche imprese che hanno tenuto bene alla crisi sono quelle strutturate, per questo è indispensabile avere servizi accessibili, è indispensabile stare vicino a chi conosce veramente i problemi.

Bisogna definire attività formative, anche in forma associata, rivolte ai titolari d’impresa, attraverso la concertazione con le rappresentanze del territorio. Occorre promuovere politiche sociali per diffondere la cultura dell’imprenditorialità, nell’organizzazione e della gestione aziendale”.

Panunzi ha poi concluso, tra gli applausi degli associati Confartigianato, con l’unico impegno che finora ha preso con tutti i cittadini e che nella sua vita di amministratore ha sempre mantenuto: “E’ difficile fare promesse, l’unica è quella di essere l’occhio e l’orecchio della Tuscia a Roma. E di dare sempre e comunque risposte certe a tutti”.

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