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Mafia - Il suo avvocato ha presentato istanza di riesame dell'ordinanza di custodia cautelare a carico del boss
Tagliavia si è avvalso della facoltà di non rispondere
Viterbo - 19 marzo 2010 - ore 16,00

Francesco Tagliavia
- Tagliavia si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Si è svolto questa mattina l'interrogatorio di Francesco Tagliavia, condannato all'ergastolo per la strage di via D'Amelio, in cui morirono Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta.

Tagliavia, al quale l'altro ieri era stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di aver organizzato le stragi del '93, è stato ascoltato dal gip Salvatore Fanti a Mammagialla.

Il boss si è avvalso della facoltà di non rispondere. In un secondo momento, dopo la messa a verbale della sua decisione di non rilasciare dichiarazioni, Tagliavia ha spontaneamente affermato di "essere estraneo ai fatti".

Intanto il suo avvocato difensore Luca Cianferoni ha fatto sapere di aver proposto il riesame dell'ordinanza di custodia cautelare emessa l'altro giorno dalla procura di Firenze.

Sarà compito del tribunale del riesame di Firenze pronunciarsi al riguardo e, con tutta probabilità, esprimerà il suo parere mercoledì prossimo.

L'avvocato di Tagliavia ha motivato il ricorso affermando che l'ordinanza è "estremamente minimalista perché le stragi hanno moventi e organizzazioni esterni a Cosa nostra.

E', inoltre, contradditoria - spiega Cianferoni - perché Tagliavia ha una sentenza definitiva all'ergastolo per la strage di via D'Amelio in base alle accuse di Vincenzo Scarantino che però, oggi, è ritenuto inattendibile proprio sulla base delle dichiarazioni di Spatuzza".

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