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Carcere - La protesta della polizia penitenziaria a piazza del Comune
A Mammagialla si rischia il caos
Viterbo - 20 marzo 2010 - ore 4,30


Alcune immagini della protesta della polizia penitenziaria
- In pochi anche a protestare. Questo a dimostrare la carenza d'organico della polizia penitenziaria che anche in piazza scende a ranghi ridotti.

Erano una trentina gli agenti che ieri mattina hanno manifestato sotto la prefettura, per ricordare ai viterbesi e alle istituzioni il loro ruolo: assicurare la vigilanza in un carcere in cui abbondano i detenuti e che manca, invece, di personale. E garantire così, la sicurezza dell'intera comunità.

Un protesta, la loro, che è stata ascoltata dal prefetto Carmelo Aronica, che ha assicurato il suo interessamento.

"Il suo impegno, dopo un'ora e mezza in cui abbiamo illustrato tutte le problematiche - affermano Gennaro Natale dell'Osapp, Gino Federici della Cgil, Luca Floris del Sappe, Andrea Fiorini della Cisl, Danilo Primi dell'Ugl, Raimondo Fortuna della Uil e Giovanna Boccio del Sinappe - è di contattare il direttore del carcere al fine di organizzare meglio il trasporto dei detenuti a Belcolle". Aronica verificherà col Provveditorato anche la possibilità di inviare altro personale.

"Un atteggiamento concreto - dicono - che non potevamo che apprezzare.

Dal 2005 a oggi - spiegano i sindacalisti - sono andati in pensione oltre cinquanta colleghi. Mai sostituiti da nuove unità". Gli ultimi arrivi, infatti, risalgono al 2005. "In base al decreto ministeriale - proseguono - nel carcere viterbese dovremmo essere in 570. A oggi, siamo 350. Quindi è sotto di un terzo".

I detenuti, invece, non hanno mai smesso di crescere. "Abbiamo raggiunto il record: quasi 700 detenuti - dicono -. Ma il peggio arriverà d'estate, quando i processi verranno sospesi. Saranno quelli - spiegano - i mesi più drammatici.

Almeno una cinquantina di carcerati in attesa di giudizio e assegnati a Viterbo, ma che per competenza durante il dibattimento sono spostati in altri istituti, torneranno in sede. E allora il caos sarà totale".

Andranno tutti a occupare il padiglione che è stato aperto poche settimane fa proprio per far fronte ai continui ingressi.

E' di pochi giorni fa - raccontano - il tentativo del carcere di Civitavecchia di trasferire in blocco a Viterbo tutti i detenuti dell'alta sicurezza". Rischio, almeno per ora, sembra essere sventato. Invece, il blocco delle assegnazioni, prima deciso, è stato subito aggirato.

"Il 3 marzo - spiegano ancora i rappresentanti sindacali - il Provveditorato, dopo le nostre continue proteste, aveva comunicato al dipartimento competente lo stop ai nuovi arrivi di detenuti a Viterbo. Dopo appena due giorni, ci hanno assegnato carcerati di Latina e di Padova. Insomma, il Provveditorato ha smentito se stesso".

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