Riceviamo e pubblichiamo - La realtà dei fatti, in riferimento alla vicenda del Parco dell’Arcionello, è molto diversa da quella descritta dal candidato della destra alla presidenza della Provincia Marcello Meroi.
Forse sarebbe stato più opportuno parlarne nell’ambito di un confronto aperto e franco, informando i cittadini ed in particolare coloro che vivono a ridosso dell’area dell’Arcionello tra Monte Pizzo, Via Palmanova e Via Genova.
La prospettiva è chiara. La volontà di Meroi è quella di restituire ai costruttori la possibilità di edificare e cementificare buona parte della valle a ridosso dell’Arcionello.
E’ una questione di interessi e questa decisione non ha nulla a che fare con la volontà di realizzare il Parco. Infatti l’Amministrazione comunale non ha mai presentato nessun progetto di area attrezzata o di parco pubblico. In quella stessa area era previsto un parcheggio nel Piano integrato.
Il comune poteva altresì collaborare con la Provincia per rendere il Parco dell’Arcionello – quello esistente oggi in virtù di una legge regionale a tutela della biodiversità - più accessibile? Certo che avrebbe potuto.
E gli interessi dei cittadini? E la partecipazione alle scelte dei residenti?
Gli eventi del Comitato per l’Arcionello sarebbe stati eventi mal organizzati secondo il vice sindaco di Viterbo. Essendo stato assente a quegli stessi eventi lasci il giudizio alle centinaia di persone che ci hanno ringraziato.
L’esperienza dell’Arcionello rimane la più grande battaglia di civiltà della storia moderna della città di Viterbo. E questo nessun interesse potrà mai cancellarlo.
Sinistra Ecologia Libertà della Tuscia