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Civita Castellana - Vittima dell'eccidio anche Epimenio Liberi, cittadino civitonico
In ricordo delle vittime delle Fosse ardeatine
Viterbo - 25 marzo 2010 - ore 13,45

Riceviamo e pubblichiamo - Il 24 marzo del 1944 per rappresaglia, il generale nazista tedesco Kesserling fece ammazzare dieci innocenti per ogni soldato tedesco dei 32 rimasti uccisi nell’azione di guerra contro gli occupanti nazifascisti a via Rasella.

Anzi gli innocenti trucidati alle cave nei pressi delle catacombe di San Callisto a Roma, furono 335.

Un modo per ricordare l’eccidio alle Fosse Ardeatine è quello di cancellare le scritte nazifasciste che sporcano Civita Castellana.

Per la ricorrenza dei 66 anni dal’eccidio che ha visto morire tra gli innocenti anche il marito di una donna civitonica, Epimenio Liberi, cui è dedicata una via in Sassacci, sarebbe opportuno che il Comune di Civita provi a coinvolgere nella opera di cancellazione delle scritte nazifasciste gli studenti delle classi che qualche giorno fa con l’amministrazione comunale sono stati in viaggio ad Auschwitz.

I giovani che hanno ricordato con commozione il viaggio nei luoghi del dolore, così avranno modo di mettere in pratica la repulsione sorta in loro per i simboli del nazifascismo in seguito alla visione del triste e tremendo campo di sterminio, dove sono stati gasati ed inceneriti almeno un milione e mezzo tra ebrei, zingari, omosessuali, handicappati, prigionieri politici.

Francesco Romito
Sinistra Ecologia e Libertà – Civita Castellana

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