- Si replica giovedì 1° aprile, di sicuro con successo. Hanno risposto in molti, infatti, all’invito a degustare, nella giornata di oggi, i dolci tipici del periodo pasquale nei forni e nelle pasticcerie che si fregiano del marchio collettivo Tuscia Viterbese. A riprova del fatto che la tradizione artigianale ha sempre una grande capacità di attrazione.

L’iniziativa è stata solo un assaggio di “Dolce Gusto”, l’evento che questo fine settimana, sabato 27 e domenica 28 marzo, animerà il centro storico di Viterbo: grazie alla Camera di Commercio e alla collaborazione dell’Associazione Provinciale Panificatori e Pasticceri di Viterbo, con il patrocinio del Comune di Viterbo, nel quartiere medievale di San Pellegrino, negli spazi della ex Chiesa di San Salvatore (piazza San Carluccio), saranno esposti i prodotti dei panifici e delle pasticcerie a marchio.

In programma degustazioni guidate, tour gastronomici nel cuore della città, con tappe presso le botteghe specializzate in prodotti tipici e in due panifici: Parea e Artigianpan ’86, per apprezzare il sapore della pizza di Pasqua con la crema di nocciole dei Cimini nel primo e con i salumi nel secondo.

Claudio Cavalloro, presidente dell’Associazione Provinciale Panificatori e Pasticceri, mostra grande soddisfazione. “In occasione del Natale 2009, abbiamo promosso una degustazione di dolci nei forni.

Vista la bella risposta dei consumatori, ci siamo messi subito al lavoro per coinvolgere le istituzioni del territorio nell’organizzazione di una iniziativa capace di valorizzare con efficacia, alla vigilia della Pasqua, la bontà, la sicurezza e la qualità dei nostri prodotti. Abbiamo trovato subito attenzione nella Camera di Commercio, che, con lo Sportello Tuscia Viterbese, ha ideato ‘GustainTuscia’, un calendario di sei appuntamenti che contribuiranno a far conoscere i prodotti di qualità del marchio. ‘DolceGusto’ apre questo ciclo”.

“Il marchio Tuscia Viterbese -prosegue Cavalloro- si conferma un importante strumento di aggregazione. Sono ben trentacinque, infatti, le imprese che hanno aderito a questa iniziativa.

Per far conoscere il nostro patrimonio alimentare, è certamente necessario il sostegno delle istituzioni, ma, prima di tutto, devono esserci convinzione e condivisione degli obiettivi all’interno della categoria. Ritengo che abbiamo intrapreso la strada giusta”, conclude il presidente dei panificatori e dei pasticceri.