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Montefiascone - Protagonista semiassente Panunzi - Fotocronaca con pittura
La Cinepd presenta... Il ritardo
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 25 marzo 2010 - ore 5,30

Fotocronaca con pittura
Una delle ultime opere del famoso pittore Teomondo Scrofalo: Ritratto di ferroviere in pensione che pensa al passato
Ma quello non è un telecomando ma un telefonino!

E me che me frega, io Sposetti non lo voio più vede'. Cambio canale lo stesso!

Io so' giovane, so' bello. So' 'na speranza
Ma che sta a di'...hummmmm
Mo ce penso io, ciò pure la mano in tasca
- Dopo Indovina chi viene a cena, è la volta di “Indovina se viene a cena”. La regia è di Ugo Sposetti, produzione Partito democratico, principale protagonista, Enrico Panunzi. Obiettivo: sbancare il botteghino elettorale.

Ieri sera a Montefiascone, sulle rive del lago, c'è stata la proiezione in anteprima. Tutta l'azione si svolge durante una cena elettorale. Che comincia senza il principale protagonista. In ritardo.

Alla tavolata principale si guarda nervosamente l'orologio. Le lancette scorrono. In fondo alla sala, invece, si guarda più ai piatti. Un'attesa fatta di colpi di scena. Come quando interviene Federico Grattarola. Il candidato alla presidenza saluta tutti. La sua è una comparsata che lascia il segno:

“Marcello Meroi – ammonisce – è in difficoltà. Sta telefonando a destra e a manca”. Vorrà fare il verso a E.t. I remake sono di gran moda.

“Ci siamo – continua Grattarola – mancano pochi voti per arrivare al ballottaggio”. Infatti subito dopo se ne va. Caccia ai consensi rossi. Ma pure azzurri vanno bene lo stesso.

Dal tavolo, Sposetti, che oltre alla regia si presta anche per un cameo rigorosamente non parlante, annuisce. Ma Panunzi ancora non si vede.

Quindi parla Paola De Micheli. Parlamentare piacentina. Manda i saluti di Letta, impegnato in un altro set democratico. Poi finalmente scatta l'applauso. E' arrivato Panunzi? No. E' Alessandro Mazzoli.

Per lui doppio ruolo. Presidente della Provincia e segretario regionale Pd. Anche per questo fa un discorso lungo il doppio rispetto agli altri oratori. “L'aria sta cambiando”. E' il pensiero di Mazzoli. Qualcuno interpreta erroneamente il suo pensiero e si alza per chiudere la finestra.

Invece voleva dire che Renata Polverini se ne sta andando “Via col vento”.

“In questi giorni si decide – continua – e noi siamo più forti e credibili degli avversari”. Poi però dalla cucina cade una pila di piatti. Probabilmente per sottolineare che con il Partito democratico non si scende a piatti.

Panunzi ancora non si vede e si comincia a intuire che la nuova speranza di Grattarola è proprio questa. Che gli impegni elettorali del candidato alla Regione lo facciano arrivare in tempo. Almeno per un caffè.

Copre bene il tempo, Mario Trapè. Gioca in casa e chiede un sostegno ai 250 in sala per essere rieletto in Provincia. Rivelando una pesante verità. “La mia è la sola candidatura – sostiene Trapè – che potrebbe farcela”. Ed è a questo punto che ha un “Sesto senso”. “Altrimenti Montefiascone resterebbe senza un suo rappresentante”. Ma stasera non resterà senza un suo Panunzi.

Che stanco, dopo le 22 fa la sua comparsa. In tempo per il dolce. E per fare un discorso. Non prima d'avere zittito quelli dell'ultima fila, la zona buongustai. Con autorevolezza ottiene l'attenzione di tutti. Anche se il richiamo gli sarà costato qualche consenso. Del resto questo non è il “Banchetto di nozze”.

Parla di Berlusconi, delle facili promesse elettorali dei debiti della sanità nel Lazio lasciati da Storace.

“Facile promettere – spiega Panunzi – siamo tutti buoni, ma io vi dico di guardare a chi dopo sarà in grado di mantenere quello che dice”. Solo che per questo bisognerà aspettare il seguito del film. Il regista ha promesso che ci sarà. Solo se il primo capitolo avrà il successo sperato. Al botteghino elettorale, s'intende.

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