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Paolo Caravello in campagna elettorale con un furgone in giro per la città |
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- Un esercito di “attacchini” mobilitato per più di un mese per affiggere ogni giorno centinaia di manifesti elettorali, della serie attacca tu che poi ci pensano loro a coprirli.
Migliaia di volantini d’ogni genere, santini e perfino le solite immancabili lettere inviate per posta che, nel rispetto della tradizione elettorale, iniziano recitando: ” Caro amico….” in realtà nella maggioranza dei casi il mittente politico neanche sa chi sei!
Una campagna elettorale “sotto tono” non accentrata sui problemi reali del cittadino, così la definisce Paolo Caravello, il quale con nasconde la sua soddisfazione per aver riportato la politica in strada tra la gente.
“Certo - continua Caravello - qualche manifesto l’ho fatto stampare anch’io, li ho attaccati in compagnia di un amico come si faceva una volta, ma ho capito subito che serviva ben altro e che c’era bisogno di un contatto diretto con le persone.
Così mi sono armato di buona volontà e con pizzico di coraggio, previo autorizzazione degli organi competenti, ho preso un vecchio furgone gli ho installato sul tetto un bell'altoparlante e sono sceso in strada per fare propaganda elettorale vecchio stile cercando un contatto diretto con la gente del mio quartiere.
In un solo giorno ho percorso 215 Km, tutti all’interno del collegio Viterbo 2 fermandomi a parlare con decine di miei concittadini per recepire direttamente le loro istanze, le necessità i problemi di tutti i giorni.
Ragazzi, impiegati, anziani, artigiani, banchieri, operai ho veramente riportato la politica in strada tra la gente comune che ha condiviso e apprezzato questa mia iniziativa, certamente più faticosa ed impegnativa dell’affissione di un semplice manifesto, probabilmente singolare ma nello stesso tempo molto entusiasmante!”
Paolo Caravello