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Viterbo – Affresco della Madonna dei Templari – Sgarbi stizzito dalle dichiarazioni del sindaco
"Se Marini non capisce, cambi mestiere"
Viterbo - 29 marzo 2010 - ore 4,10

Vittorio Sgarbi
- Madonna dei Templari in cattivo stato? Niente paura. Ci pensa Vittorio Sgarbi.

Il critico d’arte ha preso a cuore l’affresco viterbese. Al punto da entrare in rotta di collisione con il Comune. E, in particolare, con il sindaco Giulio Marini.

Il primo cittadino, infatti, ha dichiarato di non avere voce in capitolo nello stanziamento di fondi per il restauro dell’opera d’arte. “L’affresco si trova all’interno del ristorante la Taverna dei Templari – ha detto Marini -, e cioè in una proprietà privata. Quindi spetta al proprietario dell’immobile farsi carico delle spese per l’intervento. Il Comune può fare ben poco”.

Che Palazzo dei Priori non navighi nell’oro non è una novità. E il sindaco non lo nasconde. “Al momento il Comune ha altri problemi – afferma Marini -. Esigenze soprattutto sociali alle quali dover far fronte. Sicuramente quella del recupero culturale è una questione pressante. Ma per il momento, non c’è spazio per iniziative in favore di privati. La Regione, invece, sì che potrebbe intervenire. Per esempio sbloccando dei finanziamenti in favore dei privati. Noi, da questo punto di vista, non abbiamo nessuna responsabilità”.

Ma Sgarbi non la pensa allo stesso modo. E risponde per le rime al sindaco, battendo sul fatto che l’affresco, per quanto si trovi all’interno di una proprietà privata, fa parte del patrimonio storico della città.

“Mi meraviglio del ragionamento del sindaco di Viterbo – afferma, stizzito, il critico d’arte -. Come si fa a pensarla in questo modo? Stiamo parlando di un affresco del 1426. Un’opera di pregio, il cui destino non può non interessare tutti i viterbesi. Al sindaco non è richiesto necessariamente di usare i soldi delle casse comunali per il restauro. Ma potrebbe comunque darsi da fare. Per esempio, cercando di far partire la macchina dei finanziamenti, diventando il capofila del progetto”.

Come spiega Sgarbi, l’affresco è vincolato alla soprintendenza, che dovrà, in ultima analisi, autorizzare o meno il restauro.

“Ma l’autorizzazione è una formalità – continua il critico d’arte -. L’importante, ora come ora, è parlare con le banche, con le fondazioni private, con chiunque possa investire nell’intervento. Stiamo parlando di 15mila euro al massimo. Non posso credere che Viterbo sia così taccagna da non racimolare questa somma irrisoria”.

“Se il sindaco non andrà a parlare con le banche lo farò io – conclude Sgarbi -. Se vincerò le elezioni, ci penserà la Regione. Altrimenti interverrò in prima persona, come Vittorio Sgarbi, e farò io quello che il primo cittadino non ha voluto fare. Ma che non capisca l’importanza della cosa, francamente, è inaudito. Se non capisce, è meglio che cambi mestiere”.

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