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Massimo Scapigliati
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Scapigliati torna davanti al giudice.
Si terrà questa mattina, al tribunale di Viterbo, l'udienza per il giudizio di Massimo Scapigliati.
Durante la scorsa udienza, tenutasi nell'aula 5 del tribunale di Viterbo, i pm Fabrizio Tucci e Stefano D'Arma avevano accolto la richiesta di patteggiamento a tre anni presentata dai legali di Scapigliati, Marco Russo e Roberto Delfino.
L'ex caposervizio di Palazzo dei Priori, responsabile per cave, torbiere e pubblica incolumità, non comparirà solo davanti al giudice. Insieme a lui ci saranno anche il funzionario della Regione Lazio Giuseppe De Paolis, addetto all'ispettorato di polizia mineraria ed energia, e Antonio Di Cioccio, della Soprintendenza.
I due filoni dell'operazione Dazio, condotta dalla forestale e culminata negli arresti del 30 settembre 2009, finiscono, così, per confluire in un'unica udienza.
Durante l'ultima, del 2 marzo, il giudice Gaetano Mautone si era dichiarato incompatibile, avendo egli stesso emesso le ordinanze di custodia cautelare a carico di Scapigliati & Co. nella fase delle indagini preliminari.
Lo stesso problema di incompatibilità potrebbe presentarsi all'udienza di oggi, 30 marzo.
Scapigliati fu arrestato il 30 settembre 2009, con l'accusa di corruzione e concussione. Secondo i pm Tucci e D'Arma avrebbe fatto da intermediario nel rilascio di false autorizzazioni, in materia di cave e vincoli paesaggistici.
Nel corso della stessa operazione, condotta dalla forestale, finirono in manette anche Antonio Di Cioccio, Giuseppe De Paolis e Giovannino Fatica, con l'accusa di corruzione.