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Viterbo - Associazione provinciale panificatori e pasticceri
Domani degustazione dei dolci pasquali
Viterbo - 31 marzo 2010 - ore 17,00

- Pizze di Pasqua, magari in abbinamento con le uova di cioccolato, colombe, ma anche tozzetti, ciambelline all’anice e tanti altri dolci della nostra tradizione alimentare: domani, 1° aprile, in 35 dei panifici e delle pasticcerie che si fregiano del marchio collettivo Tuscia Viterbese saranno offerti in degustazione i prodotti dolciari artigianali

E non solo quelli tipici del periodo pasquale, che pure la faranno, come è ovvio, da protagonisti.

L’iniziativa chiuderà l’evento “Dolce Gusto”, che aveva avuto una anticipazione giovedì 25 aprile, sempre con gli assaggi nei punti vendita a marchio, e che nello scorso fine settimana ha visto una grande partecipazione di pubblico all’esposizione di prodotti da forno e da pasticceria organizzata a Viterbo, presso la ex Chiesa di San Salvatore, nel quartiere medievale di San Pellegrino, dalla Camera di Commercio, con la collaborazione dell’Associazione Provinciale Panificatori e Pasticceri di Viterbo e il patrocinio del Comune.

Claudio Cavalloro, presidente dell’Associazione, è sicuro che anche domani le degustazioni riscuoteranno successo. “Devo ringraziare l’Ente camerale, che, con lo Sportello Tuscia Viterbese, ha raccolto l’invito ad allestire una manifestazione per la promozione dei nostri prodotti in occasione della Pasqua.

Dolce Gusto, il primo di sei appuntamenti programmati per il 2010 nel centro storico di Viterbo, è stata una bella vetrina per le imprese, perché -dice Cavalloro- ci ha consentito di far apprezzare l’alta qualità di ciò che si produce in questa provincia, grazie all’accurata selezione delle materie prime, alla professionalità e all’esperienza di chi lavora. E’ proprio la qualità, infatti, a trainare il prodotto artigianale”.

Sono 44, tra forni e pasticcerie, le aziende licenziatarie del marchio collettivo. Un bel numero, che però, secondo l’Associazione Panificatori e Pasticceri, deve “lievitare”. “E’ in corso, tra i nostri associati, una campagna volta a far crescere le adesioni -afferma il presidente-. Perché il marchio, come abbiamo verificato, funziona, è un valido strumento di promozione, un’opportunità che va colta, non solo per sensibilizzare il consumatore locale sulla bontà, sulle caratteristiche organolettiche e sulle garanzie di sicurezza che il nostro prodotto presenta, ma anche per ampliare il mercato oltre i confini provinciali”.

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