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Sport - Calcio
Tra Vigor e Valleranese finisce in parità
Viterbo - 31 marzo 2010 - ore 19,00

- VIGOR: Sacco, Pesci, Marziali, Poscia, Colonnelli, Negro, Cardellini, Saccarello, Francis, Oliva, Serafini (72° Puri)
A DISPOSIZIONE: Mazzarini, Emidi, Fabbroni, Tomassetti, Mechella, Moretti
ALLENATORE: Quintarelli

VALLERANESE: Paoletti, Gianluca Patrizi, Cristiani, Gemma, Brandi, Piccioni (65° Fratini), Di Giuseppe, Sciarrini, Zara, Santini, Maggi
A DISPOSIZIONE: Perfetto, Ottavianelli, De Alessandris, Peciaroli, Zena, Caccia
ALLENATORE: Giovanni Patrizi

ARBITRO: Stellaro di Roma 2

NOTE: Ammoniti 16° MARZIALI (VIGOR ACQUAPENDENTE), 42 POSCIA (VIGOR ACQUAPENDENTE), 83° Gianluca Patrizi (Valleranese), 91° FRANCIS (VIGOR ACQUAPENDENTE)

Una Valleranese lineare e puntuale nella gestione della fase di interdizione, frena inaspettatamente la rincorsa primato della Vigor Acquapendente. Nel nulla del primo tempo gialloblù “grattacapi sportivi” solo per Sacco. All'11° Serafini nel tentativo di spedire in angolo la palla di testa rischia il clamoroso autogoal colpendo la traversa. Al 21° Sciarrini si trova la palla buona sui piedi ma la conclusione a rete da dimenticare.

Con dieci-undicesimi nella propria area i cimini intasano ancor maggiormente gli spazi. E la Vigor non ispira genialità giuste per farla tracollare. Al 46° la conclusione di Marziali si perde alta. Così come rasentano il palo quelle di Francis e Cardellini. Al 69° ci prova Serafini. Ma la conclusione si perde alta sopra la traversa. Inutili gli sprazzi di Colonnelli e Oliva con conclusioni poco velleitarie.

In un finale più spezzettato (giocatori valleranesi più a terra che in piedi) che giocato, gli ospiti trovano spazio per tentare il colpo del ko. Sbilanciati in avanti alla ricerca dei tre punti e in quasi totale apnea agonistica per la comunque encomiabile spinta profusa, gli aquesiani perdono palla a metà campo. Mettendo Zena nelle condizioni di effettuare una progressione fin davanti al portiere Sacco. Lo Yuniores messo in campo al posto di Mazzarini in pamchina causa infortunio, si guadagna “ampiamente la pagnotta”. Chiudendo lo spazio in uscita e deviando una conclusione ne pulitissima né veloce.

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