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Giallo di Gradoli - L’elettricista, in carcere, non vede la figlia da otto mesi
Esposito riprende lo sciopero della fame
Viterbo - 5 marzo 2010 - ore 10,16

Paolo Esposito
- Paolo Esposito riprenderà la sciopero della fame.

Così ha deciso l’elettricista 45enne di Gradoli, in carcere dal primo luglio 2009 con l’accusa di aver ucciso la sua ex compagna Tatiana Ceoban e la figlia 14enne di lei, Elena.

Un segno di protesta da parte di Esposito, che da otto mesi, e cioè dal giorno del suo arresto, non vede la figlia Erika, di sette anni, avuta dalla relazione con Tatiana.

“E’ una situazione insostenibile – afferma il suo avvocato difensore Enrico Valentini -. Non è possibile che Paolo, in carcere da luglio dell’anno scorso, non possa ancora incontrare la sua bambina. È un suo diritto. Se continua così saremo costretti a usare la televisione per farci sentire”.

Valentini non esclude di rivolgersi a Maurizio Costanzo. “Per il bene di Erika, siamo disposti a fare questo e altro – dichiarato il legale -. Potrebbe essere un modo di accendere i riflettori su un’ingiustizia di cui padre e figlia sono le uniche vittime. Senza contare che, quella della tv, è una delle poche strade che ancora non abbiamo tentato”.

In passato Valentini aveva detto che sarebbe arrivato fino alla Corte di giustizia europea, se fosse stato necessario. Nell’agosto 2009, dopo che Erika era stata tolta ai nonni paterni, l’avvocato aveva lanciato un appello al Papa, per la tutela della piccola.

Il resto lo aveva fatto Esposito, che il 26 luglio 2009 aveva iniziato il suo primo sciopero della fame e della sete, che lo aveva visto deperire giorno per giorno.

Nel giro di un mese aveva perso 25 chili. Ma smettere di mangiare e di bere non era servito a fargli ottenere anche solo un incontro con la figlioletta. Ora, a distanza di sette mesi, Esposito ci riprova. Sperando di riuscire, con la sua protesta, a far cambiare idea al giudice, e a convincerlo a fargli riabbracciare Erika.

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